6-24 maggio – All’assalto del cielo. Ancora

6 maggio, ore 19 @ Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4.

RACCONTARE GLI ANNI SETTANTA È PARLARE DI OGGI

Nel cinquantesimo anniversario dell’assassinio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi una serie di iniziative per costruire consapevolezza sul valore delle conquiste che sono gravemente minacciate

Gli anni Settanta. Una serie formidabile di conquiste di diritti. Dal lavoro alla salute, dalla scuola ai diritti civili, dalle libertà personali e collettive alla riscosse sociali ed economiche, lo sviluppo dei movimenti operaio, studentesco, femminista e giovanile ha segnato, in quegli anni, la storia d’Italia. Contro queste conquiste è stato mobilitato un apparato tentacolare di repressione, con forze fasciste e reazionarie in stretta alleanza con settori importanti delle strutture dello Stato.
Oggi il governo e i potentati economici che fanno del liberismo una religione tentano l’assalto alla Costituzione e proprio a quei diritti, quelle libertà civili e politiche frutto delle battaglie di quegli anni. E in parallelo tutte le forze neofasciste che hanno ormai conquistato un’insperata legittimità vogliono la rivincita nei confronti della Resistenza tentando di riscrivere la storia.
Diventa così fondamentale raccontare quanto avvenuto negli anni Settanta perché significa chiarire l’origine della stagione dei diritti e significa fare conoscere alle nuove generazioni l’importanza di quelle conquiste.
Vuol dire smascherare l’inganno di una narrazione che appiattisce il valore di quelle battaglie nella formuletta dei cosiddetti “anni di piombo”, quando invece ben prima dell’avvento del brigatismo e affini un impetuoso movimento di massa fatto di milioni di individui era stato protagonista del cambiamento del paese.
Vuol dire denunciare chi quel movimento ha tentato di fermare con la violenza e le stragi e che oggi, dagli scranni del governo, cerca di occultare e mistificare.
Negli anni Settanta si viveva collettivamente, nel mondo si combattevano molte guerre, ma erano di liberazione e i protagonisti di quelle battaglie erano punti di riferimento. Oggi siamo attorniati da guerre di conquista e di annientamento, non esiste un movimento di massa che faccia sentire la sua voce, e prevale un senso di isolamento.
Serve una difesa coraggiosa e forte di quei principi di democrazia e partecipazione che negli anni Settanta hanno costruito le basi politiche e sociali che la destra vuole smantellare. Raccontare per fare conoscere e per costruire una nuova resistenza.

Per questi motivi in occasione del cinquantesimo anniversario dell’assassinio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi proponiamo un’iniziativa che contenga occasioni di racconto, confronto e costruzione di prospettive.

Associazione Per non dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi
RAM Restauro Arte Memoria
Collettivo Kasciavìt

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