50 anni fa i “Boia chi Molla” di Reggio Calabria
La data del 14 luglio 1970 viene indicata come l’inizio della rivolta di Reggio Calabria cavalcata dall’estrema-destra e guidata da Ciccio Franco, lo stesso che il 12 aprile 1973 venne a Milano e insieme a Ignazio La Russa guidò il corteo non autorizzato che finì con le bombe a mano lanciate dai fascisti uccidendo l’agente Antonio Marino.
Per alcune mesi la città di Reggio Calabria fu in mano ai fascisti, con attentati, violenze, incendi alle sedi dei partiti di sinistra e del sindacato.
Per alcune fatti si denunciò la commistione con l’ ‘ndrangheta come la presenza di esponenti nei comitati e nei cortei, le responsabilità sia sulla strage di Gioia Tauro e la morte di 5 anarchici della “Baracca”.
La rivolta continuò per diversi mesi, impedendo a chiunque di manifestare un dissenso contro chi cavalcava la protesta, il 4 febbraio 1971 un corteo antifascista a Catanzaro venne bersagliato con bombe a mano.
Ma la presenza fascista a Reggio Calabria restò anche in seguito e famosa è la canzone di Giovanna Marini che racconta della grande manifestazione nazionale antifascista del 22 ottobre 1972, che non solo fu bersagliata dagli attacchi fascisti durante tutto il corteo, ma anche i treni che arrivarono da tutta Italia furono sabotati e attaccati.
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