Dopo polemiche e flop Bertolaso torna a Roma

Ascoltandolo in quella spumeggiante conferenza stampa del 2 febbraio scorso sembrava a un passo dal citare uno dei personaggi più celebri di Quentin Tarantino: «Sono il signor Wolf, risolvo problemi». Guido Bertolaso è un personaggio un po’ così, campione di grandi annunci ma risultati non proprio da Mr. Wolf. Quel giorno in Lombardia promise il miracolo: «Sarà una campagna 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Il traguardo di vaccinare tutta la Lombardia entro giugno è possibile e ce la faremo». Oggi annuncia di volersene andare, «la mia missione è conclusa, non servo più», anche se lascia con solo 861.711 persone vaccinate con due dosi e 3 milioni di somministrazioni totali. La strada per il compimento del miracolo è ancora lunga.

Nel mezzo Bertolaso è stato tra i protagonisti della disastrosa campagna di vaccinazione lombarda, disastro che è costato vittime che si sarebbero potuto evitare se la campagna degli over 80 fosse stata preparata per tempo. Con l’intervento del governo e l’arrivo di Poste Italiane nella gestione del portale delle prenotazioni la campagna è ora uscita dalla palude di febbraio e marzo, le cose potevano dunque essere gestite meglio da subito.

Tra le scelte più sbagliate di cui anche Guido Bertolaso è responsabile in quanto coordinatore della campagna e membro dell’Unità di crisi c’è quella di utilizzare il sistema informatico di Aria Spa invece di quello di Poste Italiane che offriva il suo portale gratuitamente. Lo stesso portale che oggi permette ai lombardi di avere una prenotazione certa e veloce. Per due mesi invece le persone più fragili e gli anziani con più di 80 anni hanno dovuto subire disservizi quotidiani. Il 23 marzo Bertolaso lamentava al Corriere di non avere abbastanza poteri: «Qui non sono nessuno, non posso firmare un pezzo di carta, non posso stanziare un euro. Dovrei stare all’ultimo piano di Palazzo Lombardia a dire cosa mi sembra giusto o sbagliato. Invece sono qui a incastrare numeri».

All’ultimo piano di Palazzo Lombardia ci sta invece Attilio Fontana, anche se le frizioni maggiori in questi 90 giorni sono state con Letizia Moratti. «Bertolaso continuerà a collaborare con la Regione Lombardia» ha detto Fontana «Probabilmente sarà meno presente fisicamente ma continuerà a seguire lui tutta la campagna vaccinale. Adesso è qui sette giorni la settimana, in futuro magari un po’ meno». Tornerà nella sua casa a Roma Bertolaso. Matteo Salvini lo vorrebbe candidare a sindaco della città.

di Roberto Maggioni

da il Manifesto del 28 aprile 2021

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