Aria di tumulti in Irlanda Del Nord, arrestati i capi di Saoradh
Nella città di Lurgan, a sud ovest di Belfast, si è assistito domenica notte a scene di guerriglia urbana sempre più frequenti in Irlanda del Nord. Un furgone è stato dato alle fiamme su una linea ferroviaria causandone la chiusura temporanea, due automobili rubate sono state date alle fiamme nel centro città, e un numero considerevole di molotov è stato lanciato contro gli agenti della Psni (la Polizia nordirlandese) nell’enclave repubblicana di Kilwilkie.
Stavolta l’occasione delle violenze è stata l’arresto e internamento senza processo di Mandy Duffy, residente a Lurgan e vice-presidente del movimento socialista repubblicano Saoradh che da molti è ritenuto essere il braccio militare della New Ira. Nei giorni precedenti, esponenti di spicco del partito, il cui seguito sembra crescere soprattutto tra le giovani generazioni, erano stati fermati e posti sotto arresto con l’accusa di terrorismo.
La maxiretata, a seguito di indagini del controspionaggio inglese (l’MI5), condotte con l’aiuto di un insospettabile infiltrato nel movimento repubblicano, Dennis McFadden, ora datosi alla macchia, ha portato dietro le sbarre dieci tra i principali dirigenti di Saoradh, tra cui Davy Jordan, il fondatore, e Joe Barr, un membro del direttivo.
L’operazione, denominata Operation Arbacia, ha di fatto decapitato temporaneamente il movimento. Tra gli arrestati per la legge contro il terrorismo (Terrorism Act) anche un medico e attivista palestinese, il dr. Issam Hiijawi, ex presidente della Palestinian Society in Scotland. Con gli altri membri di Saoradh, Hiijawi era presente a una delle due riunioni dei vertici del partito, e secondo la Polizia, della New Ira, nella contea di Tyrone, al fine di ragguagliarli circa l’attuale situazione in Palestina.
Gli incontri, organizzati da McFadden, anch’egli apparentemente approdato a Saoradh dopo una lunghissima militanza all’interno di tante altre formazioni repubblicane, Sinn Féin incluso, si sono tenuti in abitazioni prese in affitto da quest’ultimo in cui erano state piazzate microspie in anticipo. La versione della Polizia è che le riunioni abbiano visto la presenza del Comitato esecutivo generale (il General army executive) della New Ira, incluso il capo militare dell’organizzazione.
Si è intanto intensificata, nel nord, la campagna d’odio settario da parte dei lealisti che va avanti da mesi nei confronti di appartenenti alla comunità nazionalista repubblicana che si riuniscono nei parchi pubblici per praticare gli sport gaelici. La Gaa (Gaelic athletic association), che nelle 26 contee del Sud (la Repubblica d’Irlanda) organizza normalmente tutte le manifestazioni sportive di Hurling e Gaelic Football, nelle 6 contee del Nord viene considerata strumentalmente la sporting wing of the Ira, ovvero «l’ala sportiva dell’Ira». Striscioni che riportano messaggi di questo tenore tappezzano le inferriate dei parchi pubblici, come quello di Grove Playing Fields, a Belfast Nord, e azioni di intimidazione nei confronti di giovani sportivi al grido di «anti-British Gaa not welcome» sono divenute all’ordine del giorno.
Momenti di alta tensione, ma per motivi apparentemente diversi, si sono verificati durante tutta la settimana passata anche a Belfast, dove un gruppo formato da ex-volontari dell’Ira e ora denominato Action Against Drugs – nato ufficialmente per tenere lontano dalle strade gli spacciatori, ma sospettato di condurre anch’esso affari illeciti – ha rivendicato una serie di attacchi bomba e con armi da fuoco nei confronti di spacciatori locali. Il gruppo rivendica due esplosioni e promette ulteriori azioni punitive.
di Enrico Terrinoni
da il Manifesto del 3 settembre 2020
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