Campagna di solidarietà per la Salute Autonoma Zapatista
A 31 anni dall’inizio della rivoluzione Zapatista, a 31 anni da quel fulmine che colpì il Messico ed il mondo, l’EZLN continua a resistere, esistere e fare proposte.
Il Comune zapatista è l’ultima intuizione di una macchina di lotta che sa coniugare pratica e ideologia, che cambia e si rinnova riuscendo così a non farsi schiacciare dal peso degli anni.
Il Comune zapatista è una proposta complessiva che tiene assieme la storia dei popoli maya che non conoscevano la proprietà privata e le teorie occidentali sviluppate, tra gli altri, da Toni Negri e Michael Hardt. Il Comune è così un’idea pratica che rifiuta il cardine del capitalismo, la proprietà, e collettivizza campi, pratiche e futuro. Allo stesso tempo è una proposta di pace. L’EZLN resta un esercito e come hanno detto negli anni ’90 sono un gruppo militare che vorrebbe smettere di esistere. Giorno dopo giorno le loro proposte, iniziative e azioni sono state nel solco del dialogo, della cultura della convivenza, nella logica di rifiutare lo scontro. Smetterebbero volentieri di essere esercito, le condizioni di violenza sistemica che soffrono non lo permette. Ma è li che guardano. E’ li che vanno. La rivoluzione zapatista è una rivoluzione civile, sociale, politica. E’ un ponte di pace, di costruzione de-omogenizzata di processi politici. E’ una lotta de-coloniale e femminista, senza che si usino questi termini che chi fa parte dell’EZLN non mastica ma pratica nella sostanza.
A fine luglio, inizio agosto, l’EZLN convocherà una grande iniziativa anti-capitalista mondiale, un foro dove si condivideranno, da quel che ad oggi si sa, pratiche di resistenza ed esistenza. Un foro paritario, senza cercare sintesi, ma che metta in campo una comune cassetta degli attrezzi per combattere il capitalismo in ogni angolo del mondo.
E mentre l’EZLN costruisce questo, la rete Europa Zapatista sta terminando la campagna di raccolta fondi per costruisce nella Selva Lacandona una sala operatoria. La violenza congiunta stato/crimine organizzato batte forte nei territori autonomi, per accedere ai progetti statali si creano alleanza che vorrebbero cancellare l’opzione zapatista e ri-prendere i campi occupati dall’EZLN il 1 gennaio del 1994 che garantiscono campi e territori comuni su cui sviluppare assieme la vita e la resistenza. Per questo urge che il progetto zapatista si possa dotare di un luogo di cura in più in caso il conflitto dovesse farsi più cruento. Ma anche un luogo di cura in più è fondamentale per la vita di tutti i giorni. La campagna si chiude il 10 aprile, obiettivo 50mila euro. Non si è lontani. Per chi volesse partecipare questo è il link: http://gofund.me/abf30398
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