«Mi ammazzano come Floyd». Ucciso dai taser della Polizia

Il cugino di Patrisse Cullors, artista, autrice e a cofondatrice del movimento Black Lives Matter è morto dopo essere stato fatto oggetto di dieci scariche elettriche da parte di agenti della Polizia di Los Angeles. I fatti risalgono al 3 gennaio quando Keenan Anderson, 31 anni, padre ed insegnante di Washington in visita a Los Angeles è stato coinvolto in un incidente stradale di modeste entità nel quartiere di Venice. È stato già il terzo uomo a venire ucciso dalla Polizia quest’anno.

Nel video registrato dalle telecamere di controllo, un agente in motocicletta insegue Anderson mentre corre nel traffico in stato confusionale. Anderson inizialmente esegue l’ordine di sedersi sul marciapiede mentre l’agente chiede rinforzi. Dopo aver atteso per alcuni minuti in stato di fermo Anderson però riprende la fuga di corsa prima di venire bloccato da altri agenti sopraggiunti.

A questo punto gli eventi hanno preso a seguire un copione fin troppo familiare. La tentata fuga di un sospettato afroamericano in stato di forte agitazione si trasforma in colluttazione con gli agenti che entrano in modalità tolleranza zero, intimano all’uomo immobilizzato da quattro poliziotti di «ubbidire» e «cessare le resistenze». Placcato a terra, Anderson implora più volte aiuto, chiede di «essere visto», e perfino di «non farmi fare la fine di George Floyd» agli agenti che lo immobilizzano sull’asfalto – uno di questi tenendogli un gomito sul collo. «Stai fermo o ti fulmino», ripete uno dei poliziotti prima di somministrare una dopo l’altra le scariche di taser da 50.000 volt. L’uomo viene infine ammanettato e portato da un’ambulanza in ospedale dove quattro ore dopo decede per sopraggiunto arresto cardiaco.

«Quando chiediamo che la vite nere contino», ha affermato Melina Abdullah, fondatrice di Black Lives Matter Los Angeles, «a volte parliamo letteralmente delle nostre vite e quelle dei nostri famigliari. La Polizia parla di ‘morte di detenuto’ ma è chiaro che questo ragazzo è stato ucciso dai loro taser». Il capo della Polizia, Michel Moore, ha detto che Anderson si trovava in uno «stato mentale alterato» ma che le indagini – che potranno durare diversi mesi – si concentreranno sul legittimo impiego dei taser.

La morte di Anderson è già la terza quest’anno legata ad operazioni della Polizia di Los Angeles. Nei primi quattro giorni dell’anno altri due uomini sono caduti sotto i colpi di pistola degli agenti. In entrambi i casi hanno sparato ad individui con sintomi di squilibrio mentale per aver «impugnato armi». In uno di questi, la Polizia era stata chiamata da una donna minacciata dal marito, anche lui afroamericano e diagnosticato schizofrenico, che aveva smesso di assumere i farmaci prescritti. Gli agenti lo avevano trovato nell’abitazione in stato confusionale, aprendo il fuoco sette volte da distanza ravvicinata quando inginocchiato in cucina avrebbe impugnato un coltello.

In questo caso il capo della Polizia ha ammesso che la situazione avrebbe forse potuto essere disinnescata in maniera pacifica. La neoeletta sindaca afroamericana Karen Bass, già medica ed operatrice sociale, si è detta «profondamente disturbata» dagli episodi. «Dobbiamo assolutamente riuscire a ridurre l’utilizzo di forza letale da parte della Polizia», ha aggiunto, «se non vi è un rischio immediato per terzi, i poliziotti non dovrebbero essere chiamati ad intervenire in crisi di carattere psicologico».

In assenza di reti sociali ed assistenziali, come in molte altre città americane, è invece proprio la Polizia a gestire situazioni critiche di salute mentale, legate anche alla dilagante popolazione senza casa. A Los Angeles sono molte migliaia le persone psicolabili abbandonate a se stesse sulle strade cittadine. Una riforma ha previsto che speciali unità di personale specializzato debbano accompagnare la Polizia in questo tipo di interventi, questo non è però avvenuto in nessuno dei tre casi registrati la scorsa settimana.

L’anno scorso agenti del distretto di Polizia di Los Angeles hanno ucciso 31 persone, nel 2021 le vittime erano state 37. In tutti gli Stati uniti i «morti per Polizia» ogni anno sono circa mille.

di Luca Celada

da il Manifesto del 13 gennaio 2023

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