Aid Mubarak! Anche a Milano

Foto di Davide Piccardo

Il 19 agosto si è chiuso ufficialmente il mese di Ramadan, festività molto importante per tutti i musulmani del mondo. I musulmani di Milano ricorderanno l’anno 2012 come un anno fondamentale , che ha marcato un passo in più verso il riconoscimento del loro diritto di culto: hanno infatti potuto celebrare la fine di questa festività insieme, come da tradizione.

Ne abbiamo parlato con Davide Piccardo, Coordinatore del CAIM (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano) e uno dei promotori dell’evento.

 

“Che cos’è l’Aid?”

“L’Aid, che significa letteralmente “festa”, è la celebrazione della fine del mese di Ramadan, mese di sacrificio (digiuno) e di purificazione per tutti i musulmani del mondo. L’Aid consiste in una preghiera collettiva, svolta generalmente all’aperto e importante momento di aggregazione e celebrazione comunitaria.”

“Come veniva festeggiato l’Aid a Milano gli anni scorsi?”

“Normalmente i musulmani a Milano si recevano nei centri islamici, che tuttavia non riuscivano ad aggregarsi in numero maggiore di due o tre, per la mancanza di spazi adeguati. L’anno scorso ognuno lo ha celebrato nella propria moschea di riferimento. Nel 1992, unico precedente, fu assegnata l’Arena civica, ma il numero dei fedeli era molto ridotto.”

“Come si è arrivati alla proposta della celebrazione dell’Aid presso l’Arena civica di Milano?”

“ Il CAIM, da più di un anno, ha avviato un processo di dialogo intra-comunitario e con le istituzioni. Abbiamo lavorato su due fronti; la costruzione di un evento comune a tutte le comunità musulmane del territorio (arabe, albanesi, turche, asiatiche) e l’apertura di un confronto con le istituzioni milanesi. Abbiamo sensibilizzato la giunta sul fatto che questo evento, unitario, avrebbe coinvolto quasi il 10% della popolazione di Milano, e per questo abbiamo richiesto uno spazio pubblico. Il Comune ha reagito positivamente.”

“Come si è svolta la giornata dell’Aid ?”

“La giornata, 19 Agosto 2012, ha visto la partecipazione di circa 20.00 persone e 300 volontari che hanno curato la logistica e l’organizzazione dell’evento. E’ stato invitato un sheik (noto personaggio religioso), proveniente dalla Tunisia (uno dei fondatori di En Nahda, partito islamico attualmente al governo), per rappresentare sia una corrente progressista e moderna dell’Islam, sia il risultato dei movimenti per la democrazia che stanno caratterizzando la recente storia del Mediterraneo. E’ stata fatta una preghiera collettiva, poi un sermone che è stato tradotto, dall’arabo, anche in italiano e bengalese. L’Assessore Tajani ha presenziato al posto del sindaco Pisapia che, purtroppo, non ha potuto partecipare, e ci ha portato i saluti delle istituzioni e ha espresso chiaramente la loro volontà di apertura e di dialogo con le realtà islamiche del territorio.”

“Come sono cambiate le relazioni della comunità islamica con questa giunta comunale, rispetto alla precedente?”

“La relazione che sentiamo di avere ora è di dialogo e cooperazione. Fondamentalmente si è ora aperta una porta che è stata chiusa per vent’anni. La celebrazione pubblica dell’Aid è stato un primo passo concreto, anche se c’è ancora molto da fare per costruire e rafforzare al meglio questa relazione.”

“Quali sono le aspettative che la comunità islamica ha nei confronti della relazione con il Comune di Milano?”

“Vi sono molti aspetti da migliorare per la garanzia del diritto di culto della comunità musulmana a Milano. Un problema sentito e urgente è quello dei luoghi di preghiera, come l’identificazione di un luogo di alternative per il centro islamico di viale Jenner, che non è adatto ad ospitare i fedeli.

Inoltre la comunità avrebbe bisogno di interventi in merito alle aree cimiteriali, per permettere anche ai musulmani di avere un luogo di sepoltura adeguato secondo i propri precetti religiosi, ma anche interventi di sensibilizzazione sugli orari di lavoro dei credenti (pausa per la preghiera del venerdì) e una politica di contrasto alle discriminazioni subite dalle donne che portano il velo. Vi sono molteplici esigenze, e non tutto è di competenza comunale: vi sono situazioni che potrebbero essere migliorate solo con l’apporto e l’impegno della Regione, a volte addirittura dello Stato.

Ma speriamo che questo passo fatto insieme al Comune possa essere un avanzamento verso un sempre maggior riconoscimento dei diritti, che porterà le differenti comunità musulmane a vivere in maggiore armonia, sia tra di loro che con la popolazione non musulmana.”

 

 

Davide Piccardo è il Coordinatore del CAIM: https://www.facebook.com/caim.milano

 

Per approfondire:

http://www.islamitalia.it/

http://www.islam-online.it/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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