“Fontana a.s…ino” – Il gioco di parole sui muri di Milano

Nei mesi scorsi molto si era parlato delle scritte comparse in giro per la metropoli dedicate al Presidente della Regione Fontana (ma anche a Gallera). Scritte che imputavano all’amministrazione regionale gravi responsabilità nella gestione lacunosa della pandemia.

A Fontana era stata assegnata una scorta e la Procura di Milano aveva assegnato l’indagine nientemento che al pool antiterrorismo. Quando una persona normale pensa alla parola terrorismo pensa immediatamente a ISIS, alle sue bombe, ai suoi assalti a colpi di mitragliatore ai concerti, ai camion lanciati a folle velocità contro cittadini inermi. A centinaia di morti. Difficile associare la parola terrorismo a qualche scritta su un muro. Ma si sa, siamo un paese strano e questo passa il convento. Del resto siamo il paese che ha tenuto in carcere duro per molto tempo alcuni attivisti NoTav con accuse gravissime per un compressore bruciato.

Quando è stato annunciato che c’erano sei indagati per queste scritte qualcuno ha preso parola cercando di riportare tutto alla ragionevolezza e alle sue reali dimensioni. Stiamo parlando di scritte sui muri non di terrorismo!

E i muri di Milano hanno comunque continuano a urlare contro la malagestione dell’epidemia.

Mentre la Lombardia ha superato i 20.000 morti per Covid.

Mentre in Regione continua il balletto sul rimpasto e le dimissioni di Gallera sembrano imminenti senza mai arrivare.

Mentre la Lombardia, nonostante la sua ricchezza, si è dimostrata ancora una volta non all’altezza nella gestione dell’emergenza su almento quattro punti: mancanza di un sistema di tracciamento di massa e gratuito, mancanza di una valida assistenza territoriale volta a decongestionare gli ospedali, mancanza di nuove assunzioni di medici e infermieri e continua prevalenza dell’interesse privato (come il business dei tamponi svela ampiamente) sulla salute pubblica.

Mentre anche sui vaccini antinfluenzali siamo in una situazione di confusione massima.

Mentre davanti agli uffici del San Raffaele qualcuno denuncia la follia di chiedere, in pieno disastro sanitario, 400 euro per una visita a domicilio.

Mentre accade tutto questo i muri di Milano, nel pieno della seconda ondata, hanno ripreso a parlare con uno strano gioco di parole che recita :”Fontana a.s…ino”. In città già si discute sul significato della scritta.

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