Goodbye Omero… Ri-Make continua!

Oggi si chiude, dopo quattro anni, l’esperienza di Ri-Make all’interno dell’ex liceo Omero.

Una chiusura che sapevamo sarebbe avvenuta in seguito alla decisione dell’amministrazione comunale di demolire la struttura di via del Volga 4, decisione che non abbiamo mai contestato perché siamo convint* che possa sorgere in quello spazio un luogo socialmente importante per il quartiere, un bene comune progettato insieme agli e alle abitanti, cittadin* e soggetti sociali e culturali della zona.

Sono stati quattro anni bellissimi e difficili.

Abbiamo attraversato l’emergenza della pandemia costruendo un luogo sempre più aperto al quartiere, con progetti mutualistici partecipati e prendendoci cura in autogestione dello spazio e delle tante persone che hanno reso vivo l’ex liceo Omero, dalle attività di “Non sei sola, Non sei solo” e Fuorimercato con le spese solidali, il doposcuola e il centro estivo autogestito e solidale, lo spazio di mutuo aiuto sindacale, la scuola di italiano e la scuola di arabo, i centinaia di pranzi popolari che abbiamo condiviso con centinaia di persone del quartiere e della città, i mercati agricoli e il Gruppo di Acquisto solidale, Ri-Shop mercatino di beni di seconda mano solidale, le centinaia di assemblee bene comune che hanno prodotto relazioni, confronti, scambi, e prodotto strumenti di uso e gestione di un bene pubblico innovativi come il nostro “Patto di Cura e autogestione di Ri-Make Bene Comune”, i progetti in via di sviluppo come il Giardino della Cura, che è tutt’ora pronto ad ampliare tutte queste attività all’aperto e nel verde del quartiere, ma anche le attività sportive con la boxe popolare delle Sberle e dei tanti gruppi della palestra, le danze popolari, i festival di letteratura sociale, i concerti, il teatro, le serate danzanti. Una fucina di idee, pratiche, bisogni, desideri che ci ha dimostrato quante risorse erano presenti tra tante persone lasciate abbandonate e dimenticate dalle istituzioni, schiacciate dal neoliberismo feroce, senza aiuto, e che insieme hanno invece inventato qualcosa che semplicemente prima non esisteva e che era già qui un’alternativa concreta, un’utopia con le gambe nell’erba del giardino e le mani tra i banchi di una scuola.

Usciamo dall’ex liceo Omero dopo aver fatto in questi anni diverse proposte all’amministrazione comunale, perché sottoscrivesse con noi un patto di collaborazione aperto a chiunque volesse gestire un Bene comune in quartiere. Un’esperienza che sarebbe stata innovativa in città, seguendo le tante esperienze in giro per l’Italia che si riuniscono nella Rete nazionale dei beni comuni emergenti e ad uso civico e collettivo di cui siamo parte, e che avrebbe potuto ospitare già un processo di progettazione partecipata per una nuova struttura in quello spazio dopo la demolizione.

L’interlocuzione con l’amministrazione non ha portato a questo risultato ma la comunicazione che abbiamo ricevuto ieri firmata dall’Assessore Granelli e dalla Presidente del Municipio 9 Anita Pirovano riconosce espressamente il valore sociale dei progetti realizzati da Ri-Make in quello spazio.

Intendiamoci, non abbiamo mai avuto bisogno né abbiamo mai chiesto una legittimazione istituzionale delle nostre attività sociali e mutualistiche.

Quella legittimazione per noi è venuta dalle centinaia di persone che hanno attraversato lo spazio, hanno partecipato alle attività, hanno organizzato e preso decisioni collettive nell’assemblea di Ri-Make Bene Comune, hanno ricevuto e dato il sostegno mutualistico, sindacale, sociale, si sono prese cura dello spazio e delle relazioni al suo interno, rendendolo accessibile e non esclusivo.

Loro sono stat* con noi il bene comune.

Resta il fatto, per noi importante, che l’amministrazione comunale riconosce l’impegno di questi anni e comunica la propria volontà a tutelare questa esperienza e i suoi progetti, nel processo di individuazione di nuove funzioni a luoghi del quartiere di Bruzzano, con l’obiettivo di non disperdere l’esperienza di Ri-Make e permettere che possa continuare a vivere e svilupparsi.
Non è quello che avevamo proposto e non vi sono particolari garanzie. Ma è un punto di partenza per provare ancora a costruire un Bene comune in quartiere, aperto e solidale, e dovremo portare l’amministrazione a confermare queste parole, a farle diventare fatti concreti. Riconosciamo per questo l’utilità dell’interlocuzione con l’amministrazione comunale e la nuova presidenza del municipio 9.

Non abbiamo mai pensato che questa interlocuzione fosse una partita a somma zero, ma una proposta che poteva e può fare bene a tutta la città. E ancora pensiamo si possa fare.

In queste ultime settimane Ri-Make è stato al centro di diversi articoli di cronaca per episodi gravi e spiacevoli.

Anche su questo dobbiamo essere chiar*. L’ex liceo Omero è stato un luogo attraversato anche da soggetti per diversi motivi marginalizzati, come avviene in tutte le periferie della metropoli. Abbiamo cercato di affrontare queste contraddizioni senza atteggiamenti repressivi o di semplice chiusura.

Alcuni, pochi, soggetti che abitavano lo spazio sono entrati in scontro con la criminalità del quartiere e questo ha portato a rendere Ri-Make obiettivo di diversi attentati – per fortuna senza danni a persone.

Questo ha portato ad una “narrazione” basata sulla legalità violata, ovviamente identificando l’occupazione dello spazio come la causa scatenante o comunque il principio di tutto. Una situazione e una “narrazione” che hanno creato un clima pesante che ha portato all’accelerazione di pressione istituzionale di questi giorni, per arrivare a uno sgombero nei più brevi tempi possibili.

Chiunque conosca il quartiere sa bene che la realtà è molto differente. E Ri-Make in questi anni è stato un luogo offerto anche ai soggetti marginalizzati, fragili, che per diversi motivi affrontavano un disagio sociale.

Noi scegliamo in questo contesto di concludere oggi la nostra presenza in questo spazio fisico, ma la chiusura dell’ex liceo Omero non farà scomparire la criminalità a Bruzzano e nemmeno il disagio sociale.

Oggi chiudiamo l’esperienza nell’ex Liceo Omero ma certamente non chiudiamo l’esperienza di Ri-Make, dei progetti mutualistici di Non sei sola/Non sei solo, di Fuorimercato. E continueremo a farli vivere in quartiere.

Lo faremo come sempre con tutt* quell* che con noi vogliono fare vivere questo progetti in uno nuovo spazio. Uno spazio che continueremo a rivendicare come Bene comune e che pensiamo di poter costruire anche continuando l’interlocuzione con l’amministrazione e il municipio, a partire dal percorso proposto nella comunicazione che abbiamo ricevuto dall’amministrazione, con una prima assemblea pubblica a settembre in quartiere da loro proposta per procedere in questo senso.

Metteremo a verifica questa volontà, lavorando perché questo percorso possa produrre effettivamente dei processi di partecipazione reale e sostanziale, e possa arrivare a costruire nuovi beni comuni gestiti da chi vive in questo quartiere e nel territorio.

Ma manterremo la nostra autonomia, e la nostra capacità di perseguire in ogni caso i nostri obiettivi, come sempre abbiamo fatto, in autogestione e con il conflitto e la vertenzialità necessari a produrre cambiamenti reali, stringendo sempre nuove relazioni
solidali e mutualistiche, in zona e nella metropoli.

A tutt* quell* che hanno sostenuto il nostro progetto, in particolare alle tante esperienza sociali della città, vogliamo mandare il nostro ringraziamento e il nostro impegno di solidarietà reciproca.

A tutt* quell* che in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo sono passati a Ri-Make, rendendolo un luogo vivo dopo l’abbandono della struttura, diciamo semplicemente arrivederci.

Un arrivederci che possiamo solo immaginare al momento in un nuovo bene comune, ma che in quartiere non durerà che un paio di giorni: convochiamo per giovedì 28 luglio alle 18.30 in piazza Giustino Fortunato, davanti all’ospedale Galeazzi, un’assemblea pubblica in quartiere, per raccontare a voce e dal vivo a chiunque voglia partecipare tutto questo e soprattutto tutto quello che verrà.

Ri-Make Bene Comune…continua!

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