Milano capitale dell’accoglienza?

“Milano capitale dell’accoglienza”, quante volte abbiamo sentito questa espressione o espressioni analoghe sulla bocca dei rappresentanti delle istituzioni milanesi?

Leggendo quanto riportato sui media Milano è la città in cui tutte le persone trovano accoglienza, ospitalità e rispetto delle differenze (la c.d. inclusione), eppure noi, che crediamo nel mutualismo dal basso e che quindi in mezzo a queste persone viviamo una parte della nostra esistenza, viviamo e ascoltiamo storie molto distanti da questa narrazione.

Parliamo di persone che vivono in situazioni di marginalità estrema, persone che vivono per strada senza neanche i servizi più elementari come i servizi igienici o dei luoghi in cui riporre gli effetti personali

Con periodicità ormai settimanale veniamo allertati perché queste persone si ritrovano senza coperte, senza effetti personali riposti in un luogo nascosto, senza i cartoni su cui si sdraiano la notte.
In nome del decoro si sottraggono agli ultimi i pochi oggetti necessari ai loro bisogni primari, oltreché i miseri effetti personali riposti in uno zainetto.

“Mi hanno portato via tutto, anche tutti i documenti che erano nello zaino”, mi racconta uno di loro, “ma i documenti dovresti portarli sempre con te”, gli dico io e lui replica “posso portare con me nel marsupio solo i documenti di identità, ma nello zaino tenevo la cartella con tutta la documentazione per l’assegnazione dell’alloggio popolare, sono disperato”.

Insomma, non solo non hanno più nulla con cui coprirsi la notte, e siamo solo ad inizio ottobre, ma perdono tutto, come se a noi svaligiassero la casa, anzi portassero via l’intera casa, e svuotassero la memoria dei nostri PC.

Periodicamente e, ormai, sistematicamente viene richiesto alla società di igiene urbana milanese di rimuovere gli effetti personali delle persone senza fissa dimora in quanto “rifiuti abbandonati”. Solo nelle ultime settimane abbiamo assistito alla rimozione di effetti personali e coperte in via Sammartini e nelle zona circostanti piazza San Babila, l’ultimo avvenuto nella giornata di ieri.

Davvero la Milano capitale dell’accoglienza trova decoroso che le persone dormano per strada senza neanche potersi coprire la notte?

Come può il decoro nella “capitale dell’accoglienza” tradursi nella privazione di ciò che essenziale alla sopravvivenza, come il sonno?

Non pensiamo che le coperte possano dare dignità alle persone, pensiamo che serva molto altro, e pensiamo che serva molto altro anche per la semplice sopravvivenza.

Abbiamo chiesto al comune servizi igienici gratuiti accessibili a tutte le persone (chi vive per strada è costretto a pagare una consumazione in un bar per poter usufruire di un wc, altrimenti non può neanche espletare i propri bisogni fisiologici), abbiamo chiesto dei locker in cui le persone possano riporre i propri effetti personali, abbiamo chiesto maggiori disponibilità di docce, abbiamo chiesto centri aperti durante il giorno come alternativa alla strada. Si tratta di richieste per soddisfare unicamente le esigenze primarie delle persone.

Abbiamo chiesto poco ma non solo non abbiamo ancora ottenuto alcun riscontro a queste semplici richieste, addirittura ci troviamo ad assistere impotenti ad azioni che vanno bel oltre la lesione della dignità delle persone, ad azioni che arrivano a negare il loro diritto alla sopravvivenza, e davanti a tali azioni non possiamo che gridare tutta la nostra rabbia.

Mutuo Soccorso Milano

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