Peopleism di Sala vs. Popolo di Salvini

Sabato c’eravamo tutti. Riformisti, estremisti, ecologisti, sindacalisti ecc. Possiamo dire che Milano è piena di People, mentre in Italia resiste il Popolo di mussoliniana memoria. La manifestazione “Prima le Persone” (slogan umanitario e cattocomunista come la giunta) dimostra una volta di più che la gente di Milano è antirazzista e il Peopleism di Sala è popolare. Il Beppe conta di mettere a profitto questo sentimento diffuso per una scalata al potere nazionale, ma soprattutto per fare opposizione che metta davvero in difficoltà Salvini, il respingitore di migranti (e quindi loro indiretto annegatore e/o torturatore) esplicito bersaglio della manifestazione, al posto dell’altro Beppe che non ha mai capito Milano, come quando diceva che non avrebbe mai votato per Pisapia e poi per Sala (nella città del capitale umano, i poco cognitivi pentastellati non sono mai stati amati).

Beppe, Beppe, Beppe, quanto piaci Beppe. Alle signore radical chic, alla classe creativa cosmopolita e postgender, al terzo settore perché Majorino è la tua mascotte, agli studenti e all’Anpi perché riaffermi un senso comune antifascista ancora molto diffuso a Milano, città della Liberazione. E però Beppe se la fa col Calenda diversamente renziano, mica col Zinga vincente che candida Pisapia (eco di vecchie ruggini – remember primarie a sindaco?). E però Beppe taglieggia i ceti popolari alzando il biglietto a 2 euro e facendogli pagare l’area B con le loro vecchie carrette (notiamo che l’ecotassa ha fatto esplodere il popolo francese, non vorremmo che costasse la testa a Sala). E però Beppe il manager è tutto aree ferroviarie dismesse e business immobiliari, Olimpiadi invernali e turismo globale, l’importante è che si faccia brand.

Insomma il Peopleism di Sala ha molti però. Basteranno la ruvida simpatia e il carisma pragmatista a consentirgli di diventare Primo Ministro fra qualche anno, sconfiggendo i fascioleghisti? Palazzo Chigi potrebbe infatti attirarlo più che Palazzo Marino nel 2021. Il Sindaco di Milano è molto popolare in città, ma non altrettanto i partiti che lo sostengono, a partire dal PD. Da una parte la Lega sta molto crescendo nelle periferie, soprattutto quelle con meno società civile, dall’altra Milano ha nel DNA protestatari e rivoluzionari che difficilmente si fanno incantare dall’alfiere del capitale dal volto umano. Comunque vada a finire la battaglia, apprezziamo chi si batte contro la Morte Nera – tieni la barra sempre a sinistra, Beppe…

Alex Foti

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