Riders in “visita” alla Casaleggio Associati

Mentre il “tavolo riders” agonizza e il Movimento 5 Stelle esce con le ossa rotte (ormai sta diventando abitudine) dalle elezioni in Sardegna i riders milanesi si presentano alla Casaleggio Associati.

Qui il comunicato:

SIAMO APPENA STATI NELLA SEDE DELLA CASALEGGIO ASSOCIATI QUI A MILANO A RECAPITARE UN MESSAGGIO AL MINISTRO LUIGI DI MAIO E A TUTTO M5S!!!

“DI MAIO IL RIDER NON CI CASCA, AL DECRETO SICUREZZA PREFERIAMO VALLANZASCA!”

La vostra #democrazia autoritaria e la vostra tecnologia chiusa non ci interessano!

La #tecnologia non deve essere uno strumento solamente nelle mani di pochi proprietari a danno di molti utenti, non deve veicolare controllo, manipolazione dell’informazione e #sfruttamento, al solo scopo di creare consenso per calmierare ogni forma di conflitto e dissenso sociale attraverso la precarietà, l’atomizzazione e la repressione.

La tecnologia è un mezzo attraverso il quale sperimentare pratiche di cooperazione e di organizzazione, creare reti sociali e spazi di condivisione, attivare #partecipazione e discussione, accendere il confronto tra le parti e aprire la dialettica politica, è utile solo se ci permette di emanciparci dal lavoro salariato ridistribuendo risorse e diritti.

Tutti coloro che non operano in questa direzione come piattaforme del #deliveryfood o la Lega e il Movimento Cinque Stelle, non fanno i nostri interessi ma i propri.

Che differenza c’è tra Rousseau e l’app di Glovo o di Deliveroo se poi nella pratica usano i dati per generare profitto al di sopra degli interessi di chi li produce? Che differenza c’è tra il Ministro Luigi Di Maio e Assodelivery se entrambi provano ad usare i fattorini?!

Come rider rivendichiamo diritti, garanzie e tutele. Reddito e sicurezza sul lavoro. Diritti sindacali e riconoscimento del nostro status di lavoratori. Ad oggi non sono arrivate risposte concrete né da parte del governo né da parte delle aziende.

Vede ministro, noi non abbiamo mai creduto alle sue facile promesse calate dall’alto. Al vostro convocarci all’ultimo minuto. Al vostro pressappochismo metodologico. Ad una politica fatta per mezzo di comunicati stampa. A chi preferisce parlare con i giornalisti prima che ai lavoratori.

Abbiamo posto sul tavolo e all’attenzione di tutti le nostre proposte, una legge per il riconoscimento della #subordinazione e una serie di punti #inderogabili che dovevano essere inseriti in qualsiasi provvedimento normativo in grado di disciplinare il settore (un Contratto o un Accordo).

Finora non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Noi #rider non siamo dati e nemmeno manichini da crash test: coi rider non ci si gioca, fuori dalla #precarietàc’è la nostra vita!

La nostra lotta è nelle strade, insieme agli altri lavoratori e a tutti coloro che vorranno organizzarsi insieme a noi per cambiare veramente le cose.

Come sempre “Non per noi ma per tutt*!”.

VOGLIAMO TUTTO QUELLO CHE E’ NOSTRO E A MODO NOSTRO!!!

Deliverance Milano
Deliveroo Strike Raiders
Punto di Svolta

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