No one is illegal cup. Report della prima giornata!
Dopo quasi 2 mesi di assemblee il grande giorno era arrivato. Era domenica 9 Luglio, e nonostante le previsioni del tempo incerte, si dava finalmente il calcio di inizio al torneo estivo composto e organizzato dalle squadre di migranti milanesi. Avevamo pensato a tutto, alle distinte, al calendario, alle chiamate minatorie per non far arrivare nessuno in ritardo, i rimpiazzi, i gironi equilibrati, insomma, doveva essere tutto sottocontrollo…
Poi arriviamo al Pini alle 13.30 e un grosso pioppo era caduto la notte prima proprio sulla linea del campo. Non era un arbusto o un alberello, ma uno di quegli alberi giganti impossibili da spostare. Fortunatamente la squadra di minori non accompagnati Pikine Fc e un inspiegabile arrivo in anticipo di più di un ora delle Black Panthers hanno fatto sì che fossimo già più di una cinquantina a trovarci di fronte a questo problema.
E così, nonostante tutto, e nonostante un nido di vespe piazzato proprio dentro all’albero, al ritmo di un gruppo di rematori di un trireme dell’antica Grecia, abbiamo spezzato uno ad uno i rami dell’albero cercando di liberare il campo. Questa sfida posta da madre natura ha fatto iniziare la giornata, già pienissima, con più di 50 minuti di ritardo.
Ma non importa, ormai doveva essere tutto pronto e così in campo scendono le prime di squadre, i Bastards di San siro e la Pikine FC. La prima partita era simile a un match di calcio fiorentino, un po’ perchè l’arbitro era alle prime armi e un po’ per l’esuberanza dei giovani Pikiniani. Più di un giocatore esce dal campo con dei tacchetti tatuati sul polpaccio. Ma alla fine si conclude tutto con delle strette di mano da entrambe le parti, e la giornata continua.
Era arrivato il momento delle Black Panthers contro il Panafrica United Bresso, e il clima si rasserena. Una partita ben giocata da entrambe le parti, fairplay, pochi falli e niente lamentele eccessive per l’arbitraggio. Durante quella partita, dove giocava la mia squadra, le Black Panthers, e la nostra squadra gemella, il Panafrica United di Bresso, con cui da sempre abbiamo condiviso decine di esperienze, mi è venuto un falshback ritornando a circa 2 anni fa.
Quando per la prima volta avevo partecipato a un incontro autorganizzato da squadre di migranti. Ero in un campetto di Quarto Oggiaro e i Bressesi stavano sfidando in trasferta le Panthers, allora residenti nel centro di via Aldini. Tra giocatori e tifosi ci saranno state circa 100 persone, e io ero l’unico bianco. Mi sono sentito come un cercatore d’oro che approdava a Eldorado. Io, che da sempre ho creduto nella spontaneità e nell’autogestione e che cercavo un modo per entrare in contatto con tutti i migranti arrivati da poco in città, avevo appena scoperto un nuovo mondo.
Da lì, mi hanno spiegato che ogni centro di accoglienza ha una squadra di calcio, con al seguito decine di tifosi, e ogni tot. ci si scontra sul campo. Un circuito sportivo nato nella completa autogestione e in cui centinaia di atleti richiedenti asilo a Milano vedono l’unico modo per poter praticare sport, liberi dalle restrizioni imposte dai documenti o dalla disponibilità economica. Una rete informale, sconosciuta ai più, di cui i movimenti milanesi sapevano poco niente.
Da allora, grazie alle Panthers e a tutti gli altri progetti simili al nostro, questo circuito emerge sempre più alla luce e la giornata di domenica è stata finalmente una occasione in cui strutturare tutto un po’ più seriamente (ma neanche troppo) e dare visibilità a una delle dimensioni che trovo più interessanti dello sport popolare milanese.
Il resto della giornata è filata abbastanza liscia, se non fosse che al posto di finire alle 19 abbiamo finito alle 21, e che le circa 250 persone che hanno attraversato il torneo sono stati un pranzo di gala per la moltitudine di zanzare che infestava il campo.
Le altre squadre scese in campo sono state quella di via Aquila contro lo Sprar Thomas Sankara di Trezzano (1 a 2), la Stella FC contro i Blue Boys,(2 a 2) e il derby di fine giornata tra Corelli Lions e Corelli Boys (2 a 0). La prima giornata è finita.
Ci si rivede domenica prossima al Pini, questa volta muniti di zampironi e fiumi di Autan!
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