1 dicembre – Il comunicato della Rete “Mai più lager – NoCpr”
Dal calore dei messaggi alla pagina e delle mail, dalla valanga di adesioni nelle ultime 48 ore, qualche presagio l’avevamo avuto. Ma non avremmo mai pensato che il nostro appello avrebbe mobilitato così tante persone, così tante vite, e così varie.
Grazie a tutte e tutti: alle persone di ogni età che hanno compiuto il percorso fino alla fine, ai balli, ai canti, alle facce dipinte, ai cartelli sagaci, agli striscioni, alla città che ci ha seguiti e salutati dai balconi, al tempo che è stato clemente e ci ha regalato un pomeriggio freddo ma limpido e un tramonto porpora.
Ancora un po’ e il cuore ci scoppiava, quando ci siamo voltati indietro a guardare la curva morbida del cavalcavia rigonfia di gente come un’onda a mille (20.000!!!!) teste pronta a rifrangersi su quel cemento e quelle sbarre orrende, in un caldo abbraccio per chi ora è dentro e chi domani potrebbe esserci. In quel momento non abbiamo avuto tempo e testa neppure per pensare alle ignobili scritte fasciste che infamano quella curva, che d’ora in poi speriamo sarà ricordata per la foto che campeggia oggi sulla nostra copertina; ma è uno dei prossimi compiti che ci siamo prefissati per il prossimo futuro.
Ci scusiamo invece con chi, anche qui sulla nostra pagina, ci ha augurato di essere “i soliti 4 gatti” e che questa mattina si è trovato con i giornali pieni delle nostre 20.000 facce determinate e preoccupate per il futuro, ma sorridenti e speranzose.
E ci scusiamo, per averli delusi questa volta, anche con chi si aspettava e si augurava (e immancabilmente ha scritto sulla stampa) che a sfilare sono stati solo centri sociali e “partitini”: gli sarà venuto il mal di pancia a leggere le oltre 200 adesioni alla campagna, che attestano il miracolo dell’aver composto una compagine che va dai centri sociali agli studenti, ai partiti (quelli che non hanno contribuito all’istituzione dei CPR, ovviamente), alla miriade di associazioni impegnate nell’assistenza umanitaria legale e medica ai migranti, al mondo cattolico (ad es. Casa della Carità, Farsi Prossimo, padre Alex Zanotelli), ai circoli culturali di quartiere e di provincia di tanta Lombardia, alle scuole di italiano, agli operatori dei centri di accoglienza, fino ai giuristi di ASGI e alla Camera Penale di Milano. E poi tanti tanti individui, e personaggi della cultura. Insomma: la società civile. Stanca ed esasperata.
E chiediamo scusa anche al mittente cui rispediamo disgustati provocatori “bacioni” non graditi, indice (anche questo) che il nostro segnale è arrivato, e forte e chiaro. E preoccupa.
E adesso? E adesso comincia “il bello”. Come abbiamo detto fin da subito, il corteo di ieri è solo l’inizio di un percorso da costruire insieme a tutti coloro che ci si sono stretti attorno. Un percorso di informazione, di incontri e parole e ore rubate al sonno, affinché si sappia che ad essere in pericolo, con le politiche securitarie ammantate di una menzognera narrazione xenofoba, sono i diritti di tutte e tutti. Quanto in particolare all’opposizione alla prospettata apertura di un CPR in via Corelli a Milano, è nostro preciso impegno dedicarvici il massimo dell’attenzione.
E così – giusto il tempo di fare i conti con l’inaspettata novità (e responsabilità!) di essere così in tanti e tante, e di non essere i soli contrari ad un lager nel proprio territorio (né altrove in Italia, né sull’altra riva del Mediterraneo) – e con il nuovo anno torneremo, con il vostro aiuto, a far parlare di noi: il Ministero degli Interni ha “promesso” l’apertura del CPR in via Corelli per la prossima primavera (giusto in tempo per le elezioni Europee) e il decreto Legge “sicurezza- immigrazione” è quasi legge ma è già in vigore a far danni, non c’è tempo da perdere (neppure per attendere le prime pronunce della Corte Costituzionale che siamo sicuri lo rivolterà come merita, come un calzino, sporco e fetido).
Continuiamo anche per questo a raccogliere le vostre adesioni a noaicpr@gmail.com, per essere sempre di più.
A presto…!
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