La destra radicale cerca casa
Abbiamo raccolto indiscrezioni, qualche testimonianza e voci di corridoio, letto diversi articoli, assistito a fatti specifici, raccolto dati, tutto questo ci ha portato a una analisi che già qualche mese fa avevamo affrontato in relazione a una nuova geografia dell’estrema destra in Italia.
Una geografia che vede un forte incremento del consenso elettorale per Fratelli d’Italia, ancora da dimostrare nelle prove che contano, con un travaso di voti di ritorno dalla Lega, altri da vari partiti limitrofi e con l’intento di pescare nella galassia nera, che anche se conta poco l’insieme mette sul piatto tra l’1 e l’1,3% a livello nazionale.
Partiamo da luglio 2019 quando Casa Pound decide di non essere più partito, l’organizzazione di estrema destra è toccata da diverse inchieste per violenza aggravata, le più eclatanti, a Milano contro Francesco Polacchi anima imprenditoriale di CP per l’aggressione a Palazzo Marino sede del Consiglio Comunale il 29 giugno 2017 e poi condannato a 1 anno, la seconda nel Salento in Puglia la scorsa estate per l’aggressione omofoba nella quale staccarono il lobo dell’orecchio a un uomo nel tentativo di ucciderlo in quella occasione furono 5 militanti di CP di cui 4 milanesi e tra questi uno studente impegnato politicamente all’interno dell’Università Cattolica, infine, sempre in Puglia ma questa volta a Bari l’aggressione di 30 militanti di CP a un corteo contro Matteo Salvini nel settembre del 2018.
Questi fatti, uniti a tante altre aggressioni in tutta Italia e le commistioni con alcuni clan del crimine organizzato, hanno portato molti a chiedere la chiusura di questo movimento che si era presentato a diverse tornate elettorali con scarsissimi risultati, evidentemente i tanti insuccessi hanno contribuito a prendere questa decisione.
Anche le recenti uscite, mascherati da “mascherine tricolori” sono state una prova fallita, hanno provato a nascondere il simbolo della tartaruga per avvicinare a se cittadini arrabbiati o infilarsi nelle proteste di alcune categorie colpiti dall’emergenza sanitaria i quali non sono cascati nella trappola, il risultato è l’inconsistenza dei numeri pur di fronte a una presenza capillare sul territorio in alcuni luoghi non sono riusciti a superare le dieci persone e solo a Roma sabato 16 maggio hanno superato le 100 presenze ma tutti militanti e qualche curioso.
Ma secondo noi non è solo una questione giudiziaria ma c’è anche un fatto politico da non sottovalutare.
Il 29 aprile del 2019 Gianluca Iannone presidente di Casa Pound decide di venire in forze da Roma alla commemorazione di Sergio Ramelli nella contrarietà più assoluta di tutte le altre realtà di estrema destra milanesi, decisione che ha portato molti esponenti di punta di Fratelli d’Italia e in alcuni casi della Lega a essere in piazza nelle prime file per evitare problemi interni tra le diverse sigle del neofascismo e garantire la serata. A vedere le presenze tra i militanti di destra salta all’occhio l’assenza di esponenti che da anni hanno tirato le fila dell’evento, forse per evitare contatti, il che ha consentito a Iannone e i sui militanti romani di provare a fare una forzatura in piazza immediatamente bloccata e protetta da deputati, assessori e consiglieri noti per la loro vicinanza all’estrema-destra.
A mettere a posto le cose ci prova Ignazio La Russa, grande vecchio del neofascismo milanese ora senator di Fratelli d’Italia che conosce molto bene la piazza milanese e le sue diverse anime, ancora punto di riferimento per molti nostalgici e giovani leve, il quale, in una intervista pubblicata su un quotidiano il giorno dopo, dà la linea di come in futuro dovrà essere celebrato il 29 aprile.
Non sappiamo se la cosa è stata raccolta e con quali umori, di certo c’è stato un tentativo da parte di FdI di prendere in mano le celebrazioni del 29 aprile in un’ottica più “Istituzionale”.
Altra sigla in fermento è Forza Nuova, ormai da anni attraversata di una lenta e inesorabile emorragia, anche questo movimento è al centro di molti fatti violenti in alcuni casi individuata dagli investigatori come una organizzazione criminale, più contenuta la commistione con la criminalità organizzata che vede coinvolti singoli militanti con un passato che riporta indietro nel tempo, alcuni di questi esempi sono stati fatti nel corso dell’inchiesta fatta dalla trasmissione Report dello scorso 27 aprile.
La trasmissione ha proprio evidenziato la gestione attuale del Movimento che è contestata da intere sezioni sparse in tutta Italia e che hanno portato a lasciare Roberto Fiore proprio per come ha costruito intorno a sé un cerchio magico tra Roma e Verona (a tal proposito è interessante un recente articolo su Patria Indipendente che ha deciso di smettere di fare politica sul territorio e un dato su tutti il completo abbandono all’interno delle realtà studentesche dove in diverse città contava tra i giovani una certa presa.
Anche per Forza Nuova ha inciso negativamente il ripetersi, da sempre, di insuccessi elettorali e come per Casa Pound non sono mai riusciti a ottenere spazi nelle istituzioni, hanno cercato inutilmente una sponda politica con Lega e Fratelli d’Italia, cosa che invece è riuscita a una altra sigla operante prevalentemente al Nord (Lealtà Azione) che senza mai partecipare ad alcuna elezione è riuscita a entrare in alcune amministrazioni.
Ma la storia di Lealtà Azione è un’altra e merita un discorso a sé, per capirci e farvi capire il suo ruolo, Lealtà Azione è quella che fino allo scorso anno ha “guidato” le celebrazioni del 29 aprile in ricordo di Ramelli, Pedenovi e Borsani.
I fallimenti di Casa Pound e Forza Nuova hanno trovato per molti militanti uno sbocco in Fratelli d’Italia, che come dicevamo all’inizio in questi mesi ha raccolto consensi da più parti erodendo anche il largo vantaggio che aveva conquistato la Lega arrivata fino al 34,3%.
In particolare, Fratelli d’Italia ha lavorato in molte città su una fascia giovanile, fino a ora non organica alle diverse sigle che abbiamo citato in questo articolo, città come Milano, Torino, Padova e Regioni come Toscana, Emilia Romagna, fino in Sicilia.
La loro area di riferimento è Casaggi – Destra Identitaria di Firenze, che è una chiara emanazione giovanile di Fratelli D’Italia basta visitare il loro profilo e leggere le tante iniziative che condividono.
Se mettete in un qualsiasi motore di ricerca il nome di città e la parola identitaria si scoprono diverse realtà sparse dovunque e un riferimento specifico al mondo della scuola con Azione Studentesca, per esempio prima dell’emergenza Covid-19 in molte scuole erano gli unici che presenti con banchetti e volantinaggi, mentre le storiche sigle della destra radicale sono totalmente scomparse.
Ora le scuole sono chiuse e non abbiamo la dimensione, scopriremo a settembre cosa sono riusciti a raccogliere in questi mesi, certo è che Fratelli d’Italia per molti è attrattiva, non solo perché gli consente agibilità politica ma anche una presenza nelle istituzioni e per i più volenterosi una carriera politica.
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