Amazon annulla l’incontro, il sindacato lancia un ultimatum
Lo scontro. Dopo lo sciopero del «Black Friday» salta il faccia a faccia già fissato per il «Cyber Monday»: l’azienda lo rinvia al 18 gennaio. I lavoratori non ci stanno e rilanciano: tavolo entro 10 giorni o le proteste si intensificheranno.
Un colpo di scena alza il livello della tensione alla Amazon di Castel San Giovanni nel Cyber Monday, il giorno delle vendite hi-tech: l’azienda ieri mattina ha annullato via mail l’incontro previsto nel pomeriggio con i sindacati, e lo ha rimandato al 18 gennaio. Il faccia a faccia, convocato già da tempo, aveva all’ordine del giorno la presentazione del nuovo direttore dell’enorme centro spedizioni nel piacentino: ma è chiaro che si sarebbe finiti a parlare anche dello sciopero del Black Friday e delle richieste dei lavoratori, messe a macerare dalla multinazionale statunitense ormai da un anno. Il gruppo ha spiegato di preferire che «il confronto avvenga in un contesto più sereno e sgombro da pregiudiziali».
A stretto giro è arrivata però una dura replica dei sindacati, non disponibili ad accettare di buon grado il rinvio deciso unilateralmente dal colosso fondato da Jeff Bezos: Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario definiscono la mossa di Amazon «irresponsabile, pericolosa, e tesa a elevare il livello dello scontro». Le quattro organizzazioni reagiscono quindi lanciando un «ultimatum»: chiedono «un incontro urgente da svolgersi perentoriamente entro il 6 dicembre al fine di riprendere un confronto proficuo e costruttivo nell’interesse reciproco sui temi inerenti le istanze più volte sollevate dai lavoratori».
Sul piatto della bilancia i sindacati mettono anche una proposta in positivo: se l’azienda accetterà la loro richiesta di incontro, sospenderanno lo stato di agitazione. Oltre allo sciopero di venerdì scorso, infatti, è già operativo il blocco degli straordinari fino al 31 dicembre: un mese clou per il gigante degli affari on line perché include le compere di Natale. «In assenza di un riscontro – conclude la nota sindacale – non ci sarà ulteriore spazio per mediazioni e sarà chiara la responsabilità di tutto quello che potrà accadere». Per l’11 dicembre è stata organizzata un’assemblea, ed è facile pensare che se la tensione rimarrà alta potrebbe essere deciso uno sciopero proprio nei giorni natalizi.
Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams Cgil di Piacenza, lancia un ultimo «appello» al gruppo Usa: «Facciamo notare ai vertici della società di Jeff Bezos che in Italia abbiamo risolto la questione sulla democrazia rappresentativa a metà del secolo scorso. Quindi invitiamo caldamente Amazon a riaprire il tavolo di trattativa, perché chiudere ogni canale di dialogo tra azienda e lavoratori è un atteggiamento totalmente controproducente».
Il sindacalista Cgil conferma che nel Black Friday – giorno di picco delle vendite per Amazon – le assenze per sciopero dei dipendenti a tempo indeterminato e full time sono state «superiori al 50%». I dati più bassi comunicati dall’azienda (10%) possono essere dovuti anche al fatto che «alcuni lavoratori in sciopero sono stati segnati in riposo» e che nel conteggio sono stati inclusi gli interinali: i quali però in concreto non hanno potuto esercitare pienamente il proprio diritto di incrociare le braccia.
Restando agli interinali, secondo il sindacato sarebbero stati ben 2.700 al lavoro nel Black Friday, quando in genere il bacino dei precari ne include massimo 2 mila. La Filcams però per il momento non si spinge a dire che qualcuno sia stato chiamato ad hoc per sostituire gli scioperanti: solo dopo che avrà fatto un’attenta analisi non esclude l’eventualità di adire all’articolo 28 per comportamento antisindacale.
Il colosso Usa intanto ha segnato anche ieri – in occasione del Cyber Monday – grandi performance a Wall Street, crescendo del 2%. Il 2,4% segnato nel Black Friday aveva già catapultato Jeff Bezos alla vetta dell’olimpo dei ricchi, portando la sua partecipazione alla cifra monstre di 100 miliardi di dollari.
Sul sistmena della logistica e sul tema appalti ha detto la sua ieri la Filt Cgil, in audizione alla Camera: il sindacato ha denunciato «le distorsioni rilevate negli ultimi tempi, oltre che all’azienda modenese Castelfrigo, anche negli appalti di Mondoconvenienza, del corriere Sda e di Amazon». Il sindacato invoca dunque «maggiori ispezioni contro il fenomeno delle cooperative spurie» e «un intervento sul sistema fiscale, togliendo la possibilità agli appaltatori di aggirare il versamento dell’Iva, insieme al ripristino del reato di intermediazione di manodopera».
Antonio Sciotto
Dal manifesto (28/11/2017)
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