[Dalla Rete] Scelte che vanificano gli sforzi per l’accoglienza

cambio passo

Ieri è stata una strana giornata. Nelle stesse ore in cui migliaia di persone passeggiavano a sostegno dei rifugiati, gli assessori Majorino e Granelli annunciavano con un comunicato stampa che nel vertice in Prefettura di lunedi “chiederanno interventi più decisi, come quelli che erano stati fatti nella prima metà di agosto e che si erano rivelati efficaci, per risolvere la questione di Porta Venezia dove siamo stati più volte per incontrare residenti e negozianti.”

Siamo romantici e sognatori, per questo abbiamo partecipato anche noi alla marcia di ieri, ma sappiamo essere pragmatici e ci sorprende che l’uso intensivo delle forze dell’ordine venga visto come la soluzione più rapida ed efficace per rispondere ad un bisogno dai chiari connotati umanitari, che dovrebbero chiamare in causa ben altri strumenti, oltre che un’etica della solidarietà che non fa ricadere le responsabilità di un disagio su chi ne soffre maggiormente.

E il nostro stupore diventa amarezza nel constatare che gli stessi assessori che “seguono da mesi la situazione dei profughi eritrei e somali”, parlino della situazione in Porta Venezia connotandola come una situazione di insostenibile disagio unicamente per i residenti ed i commercianti.

Come se sostare per ore in attesa degli operatori preposti all’accompagnamento all’hub fosse piacevole.

Come se dover dipendere da una fitta rete di facilitatori a parcella, trafficanti o passeur, che dir si voglia, per soddisfare i bisogni di cui ogni migrante necessita fosse gradevole .

Come se gli sguardi, i modi, le parole incomprensibili di chi passando giudica con disprezzo e rabbia fossero divertenti.

Ciò che ci appare essere insostenibile è l’ inefficacia di un servizio che stenta a garantire una adeguata accoglienza, nonostante l’ingente quantità di risorse che, a titolo volontario o meno, vengono coinvolte. Abbiamo continui riscontri dalle persone che aiutiamo quotidianamente che i dormitori non garantiscono un servizio omogeneo (presenza di un dottore, cambio del vestiario, presenza di servizi igienici!), che non vengono fornite le informazioni necessarie per permettere loro di fare scelte consapevoli.

Per questo crediamo che interventi decisi all’interno di prefetture e questure non possono far altro che vanificare tutti gli sforzi fatti finora, facendo perdere credibilità ad ogni forma di presidio e spingendo definitivamente i migranti tra le braccia di chi lucra avidamente sui loro bisogni.

E allora forse, questi profughi che raramente parlano inglese, sono sporchi e diffidenti, ce li saremo tolti da davanti gli occhi, ma la responsabilità di non aver saputo o voluto trovare strumenti adeguati sarà di tutti quelli che pur avendo risorse, umane, economiche e sociali, non le avranno condivise e messe realmente al servizio dei più fragili.

p.s.
Oggi i copti festeggiano l’inizio di un nuovo anno..buon anno amici cari!

Dal profilo Facebook di Cambio Passo

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