[DallaRete] Ferguson: spari contro agenti. Strategia della tensione in salsa Usa?
Strategia della tensione in salsa Usa a Ferguson,Missouri? All’alba italiana di giovedì 12 Marzo due agenti di polizia sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco alla spalla e al viso fuori dal dipartimento di polizia di Ferguson, Missouri, dove nell’Agosto scorso un agente bianco crivellò di colpi un giovane afroamericano disarmato, Mike Brown. Non è chiaro al momento chi abbia sparato e perché.
I media Usa e gli attivisti sul posto, tramite Twitter, parlano di due-quattro spari, provenienti da un gruppo di case sulla collian di Tiffin Avenue: alle spalle, cioè, e molto più in alto rispetto a dove si erano concentrati un centinaio di manifestanti, che ogni sera, ormai da 215 giorni, ossia dall’omicidio di Mike Brown, si ritrovano per protesta sotto l’edificio occupato dalla polizia di Saint Louis.
Nonostante questo, e nonostante il fatto che in questi sette mesi le uniche violenze siano state quelle poliziesche, il portavoce degli agenti ha sostenuto che chi ha sparato era “embedded”, ossia “immerso”, “nascosto” tra i manifestanti.
La scientifica e gli antisommossa al momento non hanno però fermato nessuno dei presenti, recandosi invece sulla collina da cui sono partiti gli spari. Ricercata un’automobile.
Solo ieri, mercoledì 11 marzo, si era dimesso il capo della polizia della cittadina del Missouri, Thomas Jackson, accusato di aver coperto da sempre i suoi uomini. Le dimissioni di Jackson, con una lauta buonauscita contestata dai manifestanti afroamericani e antirazzisti durante la mobilitazione della notte, seguono quelle di una delle più alte cariche della cittadina, il city manager John Shaw, anch’egli accusato di discriminare gli afroamericani.
Nei giorni scorsi – in seguito a un rapporto del Dipartimento federale di giustizia secondo il quale gli afroamericani, a Ferguson, sono “sistematicamente discriminati dalle autorità locali” – erano stati licenziati due funzionari del dipartimento di polizia e si erano dimessi i vertici della Corte Municipale (travolta da uno scandalo per email razziste) tra cui il giudice capo, Ronald Brockmeyer.
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