#Expo2015, Operai sulla Gru per Avere lo Stipendio
Prima protesta di lavoratori in un cantiere di Expo 2015. Roba da far notizia, no? No.
E’ successo giovedì mattina, ma nessuno (tranne Radio Popolare) ne ha parlato: 8 operai edili sono dovuti salire per alcune ore sulle gru del cantiere di Cascina Merlata per farsi pagare gli ultimi quattro mesi di stipendio. Alla fine l’assegno l’ha staccato la società Cascina Merlata, incaricata da EuroMilano (potente società di costruzioni vicina al mondo delle cooperative rosse e composta da Banca Intesa 42,5%, una rete di cooperative riunite in Prospettiva urbana spa 37,5% e Unipol 20%) di costruire il Villaggio Expo e il nuovo quartiere residenziale del dopo evento.
Cascina Merlata avrebbe così pagato due volte. Da quanto risulta infatti gli stipendi negli ultimi 4/5 mesi erano stati regolarmente pagati da Cascina Merlata ma si erano “persi” tra appalti e subappalti. E ai lavoratori non era mai arrivato nulla. Tipico esempio di come funzionano i lavori per grandi opere e mega eventi, costruiti con quella catena di appalti e subappalti che lascia i lavoratori soli, ricattabili e costretti a gesti eclatanti per vedere rispettati i propri diritti. Ed è lì, nell’oscuro scrutare dei subappalti, che ha gioco facile anche la criminalità organizzata che tanto si vorrebbe combattere a parole.
Ma tutto questo, evidentemente, non fa notizia. Nè per i giornali, nè per il sindaco Pisapia, nè per il presidente della Regione Maroni. Tutti impegnati, negli stessi minuti, a celebrare l’ingresso della Fiat nel carrozzone Expo. Alla faccia dell’energia per la vita.
Riportiamo qui sotto la nota di Antonio Lareno, responsabile Expo per la Cgil Milano:
La ditta sotto accusa, la Edilglobal, era un sub appalto della Farina di Desio incaricata dall’ edificatore “Cascina Merlata” di una parte delle opere di scavo delle fondamenta delle torri che ospiteranno il personale dei paesi espositori nel corso di Expo 2015. Gli operai, tutti di origine albanese, sono stati costretti a questa estrema forma di lotta perché, nonostante il loro lavoro fosse terminato da tempo, la azienda rimandava costantemente la corresponsione delle retribuzioni. Così all’alba sono rientrati in cantiere occupando parte delle gru e bloccando di fatto il cantiere. L’intervento dei sindacati ha permesso di sbloccare la situazione inducendo i responsabili di “Cascina Merlata”, una delle iniziative di Euro Milano spa, a pagare di propria tasca un congruo anticipo sulle spettanze rivendicate dai lavoratori che a loro volta hanno cessato l’occupazione delle gru.
Questo ennesimo episodio di mala edilizia sottolinea ancora una volta la distanza esistente fra regolarità delle certificazioni che le aziende esibiscono e la realtà dei cantieri. Questo stato di cosa chiama in causa tutti gli enti che dovrebbero far rispettare le leggi e i protocolli di regolarità in essere e soprattutto i committenti, in questo caso Euro Milano e Cascina Merlata, che non possono più trincerarsi dietro la apparente regolarità delle certificazioni. Lustrini e cotillons delle sponsorizzazioni Expo,come quella odierna della Fiat, non devono poter coesistere con la violazione dei più elementari diritti dei lavoratori.
P.S. A Cascina Merlata venne fatto il primo Climate Camp milanese, vedi qui e qui.
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