Il caso che vogliono far diventare giallo
Sono di oggi le notizie che danno ulteriore prova del fatto che Marcelo valentino Gomez Cortes sia stato ucciso a sangue freddo da un poliziotto locale, Arrigoni.
L’evidenza parla di un colpo sparato a 2, 8 metri, una distanza alquanto ravvicinata rispetto ai 15 metri a cui aveva fattoi riferimento lo stesso Arrigoni, una distanza che scaccia ogni dubbio: il colpo non è stato accidentale e tantomeno di intimidazione.
Sulla telefonata anonima che aveva avvertito della presenza di una pistola giocattolo abbandonata per strada nulla di fatto. Sull’arma non sono state trovate impronte digitali, altro elemento che potrebbe far pensare a depistaggi.
Sembra che abbiano fatto di tutto per trasformare la vicenda in un giallo irrisolvibile, ma quello che emerge pare inconfutabile.
nell’attesa dell’epilogo della vicenda, continuiamo a ribadire e chiedere una figura diversa di tutore locale della legge, un tramite che aiuti i cittadini a relazionarsi con le sitituzioni comunali, una persona che possa essere vermante utile e d’aiuto, che difenda davvero la sicurezza fungendo da “spalla” per gli abitanti dei quartieri.
Ci auguriamo che la prospettiva paventata in campagna elettorale diventi realtà.
Tag:
arrigoni caso arrigoni cileno ucciso da vigile Comune di Milano crescenzago omicidio la pistola giocattolo e il vigile di quartiere omicidio omicidio di stato polizia locale polizia locale milano poliziotto locale riforma della polizia locale sicurezza senza armi vigile di quartiere