Riprendiamoci il futuro!
L’Arci anche nell’anno appena passato ha visto più di 120.000 cittadini scegliere i nostri circoli (oltre 140) come luogo di impegno, divertimento, ricreazione e cittadinanza attiva. Siamo orgogliosi di tutto quello che i nostri circoli stanno riuscendo a fare nelle nostre città e paesi, soprattutto in questi anni difficili. Siamo impegnati quotidianamente contro gli effetti di questa crisi, che non è solo economica e finanziaria, ma intacca fortemente ogni aspetto del nostro vivere.
Diventa più difficile di questi tempi, uscire la sera, vedersi un concerto, mangiare con gli amici, godersi uno spettacolo teatrale, trovare uno spazio dove combattere la solitudine, dove godersi la terza età, dove ritrovare la gioia di una vita fatta di relazioni, impegno volontariato ed accoglienza. Diventa quindi importante riflettere anche della ricaduta economica delle nostre scelte. Il ruolo di agente anticrisi che agiscono i nostri spazi di socialità. La capacità di valorizzare il proprio impegno anche in chiave formativa e di incubazione di professionalità e mestierisoprattutto nel campo della creatività giovanile, che in questi ultimi anni hanno visto un fiorire di esperienze e di idee innovative non solo nella città di Milano.
L’importanza del no-profit come un settore fondamentale di tenuta contro la crisi di un’economia a nostro avviso malata e antidemocratica, capace di interpretare il desiderio di un cambiamento del paradigma attuale che vede la società e diritti ed il lavoro alla mercé del mercato finanziario e dell’economia e non invece il contrario. Abbiamo voglia di dare il nostro contributo anche rileggendo questi ultimi anni di cambiamento profondo della nostra Associazione e del mondo che la circonda, per provare a “contare di più” nell’innovazione e trasformazione della nostra società per andare verso una direzione più solidale e democratica di quella attuale.
Sappiamo che la Cultura è lo strumento più importante che abbiamo per agire il cambiamento e per questo il nostro impegno che sappiamo deve essere inserito in una collaborazione forte di rete con gli altri attori sociali presenti, come il Forum del Terzo Settore, le Organizzazioni Sindacali e gli Enti Locali, deve farsi più forte e concreto. Autonomia del sociale, partecipazione e cittadinanza attiva, sono i motori di questo cambiamento, e sappiamo che essi sono ben presenti nel nostro tessuto associativo.
È questo che ogni anno proviamo a mettere in campo nel territorio: con una forte attenzione appunto per la promozione culturale, lo spettacolo ed il divertimento, che consideriamo assi importanti di un nuovo welfarecapace di considerare anche l’agio e non solo il disagio, la prevenzione e non solo la cura come ricette per unaripresa sociale e culturale.
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