Una “normale” giornata a Brescia

Questa mattina alle 7,30, prima dell’inizio delle lezioni, quattro

studenti del Kollettivo Studenti in Lotta, impegnati in un volantinaggio informativo in occasione della riapertura delle scuole e per lanciare l’appuntamento del 5 ottobre, data del primo corteo autonomo studentesco, hanno subito provocazioni da parte di alcuni esponenti della Digos bresciana.

Agli studenti, 14enni dell’istituto “Calini”, entrati da pochi mesi a far parte del Kollettivo, sono stati richiesti, con fare intimidatorio, i documenti e i numeri di cellulare. Uno degli studenti, sprovvisto di documenti, è stato accompagnato da due agenti alla loro macchina, e dopo essere stato costretto a dare le generalità, ha subito velate minacce relative alla sua attività politica.

Al suono della campanella gli agenti hanno permesso agli studenti di entrare a scuola.

Nel pomeriggio, verso le 18,00, attivisti del Magazzino47, dell’ associazone Diritti per Tutti, del Comitato Contro gli Sfratti e del Kollettivo Studenti in Lotta, hanno occupato le casette vuote, prefabbricate, site in via Gatti a San Polo, e adibite all’alloggio degli operai impegnati nella costruzione della metropolitana.

L’azione, che rientra nella campagna “Stop agli sfratti”, era finalizzata ad indicare alcune delle strutture inutilizzate che esistono nel comprensorio di Brescia, e che potrebbero servire a far fronte all’emergenza sfratti che anche in città sta diventando sempre più drammatica.

Le richieste portate avanti dagli attivisti sono:

1- la requisizione degli edifici vuoti degli enti, delle società, delle banche, delle immobiliari e dei grandi proprietari e la loro messa a disposizione delle famiglie sfrattate che sono seguite dai comuni e dai servizi sociali.

2- la moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, a livello nazionale o in subordine a livello locale.

3- il fermo all’abbattimento dei circa 200 appartamenti della Torre Tintoretto di San Polo e la loro assegnazione alle famiglie bisognose.

La campagna “Stop agli sfratti” proseguirà fino a quando non saranno presi seri ed efficaci provvedimenti rispetto alla gravissima emergenza sociale che nega il diritto alla casa.

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