Atlantide R-esiste, favolosamente!

atlantideAtlantide, a Bologna, è sotto sfratto. Atlantide esiste dal 1998 grazie al lavoro di gruppi femministi, queer, lesbici, gay e punk che hanno reso vivo il cassero di Porta Santo Stefano. La sua storia più che decennale è una storia di autogestione, autoproduzione, ricerca di una socialità non mercificata e di libertà e autodeterminazione femminile e lgbtiq.

La storia di Atlantide, però, si scontra con quella dei bandi comunali (qui la trovate raccontata da loro: http://atlantideresiste.noblogs.org/). Nel 2008 il Cassero viene assegnato ad Atlantide dal presidente del quartiere, ma nel 2011 l’allora commissaria Cancellieri decide di promuovere un bando che riguarda proprio quello spazio. Atlantide si mobilitò insieme a una grande fetta della popolazione e il risultato fu che lo spazio non venne assegnato a nessuno. Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, NullaOsta e Clitoristrix poterono continuare il loro lavoro, fino a quest’estate.

Infatti il quartiere Santo Stefano (dove si trova il cassero) ha presentato un nuovo bando aperto a tutto: dalla difesa dell’ambiente alle antiche professioni bolognesi (?).Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, NullaOsta e Clitoristrix si sono presentati, ma non hanno vinto: lo spazio che loro abitano quotidianamente da 14 anni è andato a tre associazioni che non hanno nessun legame con quel posto. La presidente del quartiere Giorgetti si dichiara soddisfatta: «un bando trasparente, che regolarizza una situazione e offre una possibilità alle tante associazioni del nostro territorio».

La storia di Atlantide mostra come, invece, la dinamica dei bandi non sia sempre trasparente e aperta come dovrebbe essere. I bandi si ammantano di imparzialità e meritocrazia, ma svelano, spesso, soltanto la volontà politica di mettere fine a delle esperienze di autogestione che appaiono scomode. I criteri dei bandi, infatti, non sono e non potranno mai essere neutri: sono il frutto di una scelta che darà valore a determinati aspetti piuttosto che ad altri. E la logica meritocratica che sta dietro ai bandi (ma non solo) non è altro che la scusa per non assumersi la responsabilità di quelle scelte. Il lavoro decennale di Atlantide capace di muovere immaginari e pratiche politiche, capace di aggregare moltissime persone a Bologna e in Italia, cos’è se non merito? E se non viene valutato tale, cosa diciamo quando diciamo merito?

A Milano stiamo assistendo ai primi passi di alcuni bandi comunali e li osserviamo con un misto di curiosità e timore: sappiamo che possono essere una grande opportunità, ma la vicenda di Atlantide ci insegna che possono essere anche un grande rischio. Per questo, e non solo, siamo solidali con Atlantide.

Favolosamente al fianco di Atlantide

Atlantide è stata ed è un punto di riferimento per chiunque si sia occupato e si occupa di tematiche di genere in tutta Italia. Ha portato avanti progetti di avanguardia che sono stati catalizzatori e moltiplicatori di esperienze. Atlandide ha contribuito a far sì che Bologna avesse un’immagine di città aperta, crocevia e base di esperienze importanti per tutti i percorsi queer. Atlantide è stato per molte e molti il luogo in chi hanno sentito parlare per la prima volta di queer, intersessualità, desiderio maschile e decostruzione del genere e ha formato un immaginario nuovo per il panorama italiano. Atlantide è stato ed è un baluardo di resistenza contro le culture fasciste, xenofobe, sessiste e razziste. L’esperienza di Atltantide è stata ed é motore di reti e incontri a livello nazionale e ha permesso che anche in altre città si sviluppassero progetti ispirati ad essa.

Noi ci sentiamo vicine ad Atlantide non solo in questo momento in cui lo spazio va difeso ma anche nei sogni e nei desideri per il futuro. A Milano sentiamo la mancanza di un luogo come Atlantide e speriamo che il Comune di Bologna sappia vedere questa ricchezza e non la distrugga.

Solidali e favolose al fianco di Atlantide

Ambrosia

Collettivo Lambretta

Lab.out

Zam

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