Camici alla Regione – Indagato Fontana

Nella serata di ieri, più o meno attorno alle 11, l’ANSA batte una notizia che viene rapidamente ripresa da tutti i maggiori organi d’informazione.

Il Governatore dell Regione Lombardia Fontana risulta indagato nel quadro dell’inchiesta sulla fornitura di mezzo milione di materiale medico alla Regione da parte della Dama spa, azienda gestita da Andrea Dini, cognato dell’esponente leghista

Fino a ieri, ad essere iscritti nel registro degli indagati erano appunto Andrea Dini e Filippo Bongiovanni, dimissionario direttore generale di Aria spa, la centrale acquisti regionale.

E a quanto pare, proprio Bongiovanni, nella giornata di ieri, era stato sentito lungamente dagli inquirenti in Procura.

La sua linea difensiva non si discosterebbe da quella dell’assessore Raffaele Cattaneo il quale sostiene che nel momento di massima emergenza la Regione sospese qualsiasi verifica nei confronti di qualunque azienda fosse disponibile a fornire materiale medico per far fronte all’epidemia Covid.

Questa tesi difensiva è però in aperta contraddizione con quello che sta emergendo in un’altra inchiesta, questa volta della Procura di Pavia, sull’assegnazione diretta alla Diasorin della gestione dei test sierologici durante l’emergenza.

In questo caso infatti, la scelta a scatola chiusa della Diasorin avrebbe precluso la possibilità ad altre società di presentare al pubblico altre (e magari più efficienti) metodologie per rilevare gli anticorpi che evidenziano la presenza del virus nell’organismo.

Il presidio sotto la Regione del 20 giugno

Ma torniamo all’inchiesta sui camici.

Dini e Bongiovanni risultano essere indagati per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente mentre non è ancora chiaro quale reato venga contestato a Fontana.

La vicenda, scoperchiata da una puntata di Report, ruota attorno alla fornitura da parte della Dama spa (della quale la moglie di Fontana detiene il 10% delle quote) di 513mila euro di materiale medico alla Lombardia.

La commessa sarebbe stata inizialmente una fornitura (a pagamento) e solo dopo che la vicenda sarebbe finita sui giornali le fatture sarebbero state stornate per farla figurare come semplice donazione (quindi gratuita) spacciando a fini benefici un’operazione che invece avrebbe avuto come obiettivo il profitto.

Per gli “addetti ai lavori” non è una sorpresa che proprio quest’inchiesta rischi di affondare Fontana. Sia i pm che se ne stanno occupando che alcuni cronisti di giudiziaria che se ne stanno occupando sembrano sapere più di quello che mostrano.

Come già scrivevamo già qualche giorno fa parlando dei movimenti è evidente che la battaglia contro Fontana, la Lega e la gestione tossica della sanità in Lombardia deve, prima di tutto, essere una battaglia politica senza dover aspettare i siluri da parte della magistratura.

E’ altrettanto evidente però che l’accumulo sulle scrivanie dei pm di indagini nei confronti della politica lombarda per quel che riguarda la disastrosa gestione dell’emergenza Covid non stupisce. Per nulla.


* In copertina un fotogramma tratto da “Rebibbia Quarantine – Mah: Civil war” di Zerocalcare che ringraziamo perché in 23 secondi è riuscito a immortalare l’essenza del Governatore della nostra Regione.
 

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