Cosa sta succedendo a Eataly?
Cosa sta succedendo a Eataly? C’è gente che balla tra gli scaffali, c’è coda alle casse perchè in ogni fila qualcuno sta pagando con monete da 1 centesimo, cala uno striscione che recita “CHE BOCCA GRANDE CHE HAI”, decine di persone a quattro zampe ululano e dall’ultimo piano piovono volantini che dicono:
EXPO: NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA…A COSTO DI DEVASTAZIONI TERRITORIALI, LAVORO PRECARIO E BIOLOGICO D’ÉLITE CHE UCCIDE LA PICCOLA PRODUZIONE…E NOI ULULIAMO!
Ci stanno raccontando che Expo 2015 è aperto a tutti. Noi sappiamo che non è così: che stanno abbaiando! Dietro il racconto di un evento coinvolgente,
postmoderno e finto partecipativo si nasconde una delle peggiori operazioni di devastazione, saccheggio e spartizione del territorio degli ultimi anni.
Eataly, assieme a Slow Food e Coop, ha un ruolo fondamentale in questa storia: contribuisce a rendere appetitosa e pulita la facciata di Expo. È un tassello fondamentale di questo quadro che promette lavoro, ripresa economica e, soprattutto, un nuovo modello di sviluppo più sostenibile.
Ma di che sostenibilità stiamo parlando? La facciata ecologista e biologica costruita da Oscar Farinetti nasconde un modello alimentare d’élite, che nega il diritto alla sovranità alimentare e la libertà di coltivare e vivere della terra in
maniera autonoma ed esterna ai circuiti dell’agroindustria e delle certificazioni di controllo europee.
Farinetti, presentato come “coltivatore tra i coltivatori”, sta fagocitando e distruggendo ognuno dei piccoli produttori con cui lavora o che tanto osanna.
In pochi anni è diventato proprietario di tante delle etichette in vendita nei suoi supermercati, duplicando il suo guadagno e distruggendo storici produttori e produzioni e minando il grande artigianato italiano.
All’inaugurazione di Eataly Smeraldo si è brindato insieme a Maroni con spumante Italiano (Lunelli-Ferrari): una piccola cantina di piccoli vignaioli liberi: 4 milioni di bottiglie l’anno per 150 ettari vitati! Come se non bastasse Eataly Smeraldo si propone come palcoscenico per artisti e musicisti, cui viene promesso un ritorno di immagine. Ovviamente tutto aggratis!Contro tutto questo la rete NoExpo e i piccoli produttori indipendenti hanno deciso oggi un’azione comunicativa di blocco dei consumi e degli acquisti e vi suggeriscono di non acquistare in questo supermercato.
Ci presentano Eataly come il modello dell’alimentazione del futuro: proprio per impedire che i loro desideri si realizzino, ribadiamo ancora una volta che il cibo non è una merce e, per farci capire, LO ULULIAMO.
Contro un’alimentazione che nutra solo i profitti, affamando il pianeta.Per una vera sovranità alimentare.
Per la salvaguardia della biodiversità.
PER L’ULULATO LIBERO, CONTRO L’ABBAIARE.RETE NOEXPO E DEI PICCOLI PRODUTTORI
www.noexpo.org – www.laterratrema.org – www.euromayday.org
segui la diretta di The NED su milanoinmovimento.com
#theNED #euromaydays
Guarda qui sotto i video dell’azione.
Per approfondire di seguito il comunicato stampa
Lo Smeraldo chiude, Eataly apre.
Certo, ci sono stati di mezzo degli anni, e non si può affatto dire che la chiusura dello Smeraldo sia colpa di Eataly. Semmai, è stata una occasione ghiotta, per ridefinire praticamente e simbolicamente il valore di quel luogo. Sulle ceneri dello Smeraldo, la cultura della tradizione gastronomica italiana diventa l’alto cibo; nel centro di uno dei quartieri più gentrificati di Milano si proclama al consumo (di classe!), come se la cultura non avesse spazio nel progetto di una città da Expo. E che consumo: la tradizione della terra diventa prodotto di élite, stando attenti che il fascino del locale, del tradizionale, del prodotto buono, sano e giusto, rimanga intatta. Come a dire, che quel locale, tradizionale, buono, sano e giusto non è più di tutti, ma appartiene alla gente per bene, misurata in termini di potere d’acquisto.
Le luci, i colori, le cose buone intorno a noi, le possibilità di gustare qualcosa di raro, la sensazione che quel frutto stia aspettando proprio noi, sia stato colto e trasportato lì proprio per noi – incarnano la ricostruzione di un mondo bello, curato, pulito, in cui tutto-va-bene; ci propongono uno stile di vita accattivante, in cui non c’è spazio per il disordine, il dissenso, la critica. Ci anestetizza. Come una passeggiata in Corso Como, come i grattacieli di Porta Nuova, ci suggerisce non solo un’idea della città, ma anche un’idea di ciò che noi dobbiamo essere e di come noi dobbiamo vivere. Di ciò a cui, da brave persone, dovremmo aspirare.
Per questo, oggi ululiamo. Siamo indisciplinati nell’affermare quel che vogliamo essere, fare, come vogliamo vivere la città, quale lavoro vogliamo scegliere e con chi lo vogliamo fare. Senza morigeratezza, disordinatamente, e con intelligenza: ululiamo liberamente contro la grande abbaiata.
Cittadine e cittadini di MilanoEuromaydays and The NedMilanoInMovimentoMacaoOfftopicLa terra tremaSan precarioZamLambrettaBoccaccioRimakeRimaflow
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[…] del ticket sharing, dalla risposta alle sedicenti mamme antizam, e da quello che succede a Eataly. Molti hanno anche cercato di conoscermi meglio, e sono stati sulla pagina “Chi […]