No Tav: uno spiraglio di luce dalla Cassazione

 

DSC_8633Il 9 Dicembre 2013 la Procura di Torino procede all’arresto di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò con la pesantissima accusa di terrorismo.

I fatti contestati sono relativi ad una delle tante “visite” notturne di questi anni al cantiere del TAV a Chiomonte. Una “visita” in cui il danno più grave era stato l’incendio di un generatore.

Per questo episodio la Procura di Torino decide di tirare fuori dal cilindro l’accusa di terrorismo nel tentativo di sfoderare l’arma finale e definitiva contro il movimento No Tav. Un movimento che prosegue la sua lotta nonostante i 1.000 e più indagati e processati.

I pm torinesi oltre a contestare agli arrestati i già assurdi articoli del Codice Penale 280 e 280 bis (“attentato per finalità terroristiche o di eversione” ed “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi”), non soddisfatti, tirano in ballo anche il 270 sexies.

L’articolo sostiene che: “Sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale, nonché le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalità di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l’Italia”.

Cosa c’entri un articolo del codice penale introdotto per contrastare grandi episodi di terrorismo internazionale come l’attacco alle Torri Gemelle ed al Pentagono dell’11 Settembre 2001 (2.974 morti), la strage di Madrid dell’11 Marzo 2004 (191 morti) o gli attentati di Londra del 5 Luglio 2005 (56 morti) con la lotta della Val di Susa ed un compressore bruciato neppure il comico più brillante riuscirebbe a spiegarlo.

I quattro arrestati vengono sottoposti al carcere duro e nonostante le mobilitazioni nazionali, il blocco di potere pro-TAV che sia a livello torinese che nazionale ha tantissimi adepti prosegue a testa bassa.

Sabato 10 Maggio sfila in una Torino militarizzata un corteo solidale di 20.000 persone. Una partecipazione massiccia che stupisce gli stessi organizzatori.

Ieri notte, dopo una lunghissima camera di consiglio e nonostante il parere contrario del Procuratore Generale, la Corte di Cassazione ha deciso di annullare la sentenza del Tribunale della Libertà che teneva in carcere i 4. Il Tribunale della Libertà dovrà ora riformulare il reato per i quattro in base alle indicazioni della Cassazione.

La decisione della Cassazione riguarda le misure cautelari e non modifica direttamente i capi di imputazione nell’imminente processo. Ovviamente però, questa decisione potrà avere un certo peso in sede dibattimentale.

Uno spiraglio di luce sembra quindi aprirsi nel processo che inizierà il 22 Maggio in una Torino blindata fino al parossismo (si è parlato di giuria sotto scorta ed interrogatori degli imputati in videoconferenza).

Qui sotto alcuni link importanti:

http://www.notav.info/post/cassazione-cade-laccusa-di-terrorismo-per-i-notav/

http://www.osservatoriorepressione.info/?p=6017

http://www.giustiziami.it/gm/notav-dalla-cassazione-spiraglio-di-luce-nella-notte-del-diritto/

 

 

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Una risposta a “No Tav: uno spiraglio di luce dalla Cassazione”

  1. […] Un primo colpo al “Teorema Caselli” era stato dato dalla Cassazione che, esprimendosi sulle misure cautelari contro i primi quattro processati, aveva escluso la matrice terroristica dei fatti.Anche la sentenza di primo grado contro Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò si era espressa in tal senso ridimensionando i fatti e condannando gli imputati solo per reati specifici. […]

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