Il flash mob dei riders Deliveroo contro il cottimo e per i diritti
Ieri flash mob davanti alla sede dell’azienda in Via Ponti.
Dopo la mobilitazione del 15 Luglio scorso i riders milanesi sono tornati a farsi sentire.
Nel pomeriggio di ieri si è tenuto infatti un flash mob dei lavoratori in Via Ponti 21, sede di Deliveroo Italy Srl.
Sentendo direttamente la voce di chi si è mobilitato ieri sono tanti gli elementi di preoccupazione in queste ultime settimane.
Il primo riguarda la sempre più vicina data di scadenza dei contratti (il 31 Dicembre) e la mancanza di notizie e sicurezze per il prossimo futuro.
Il secondo riguarda voci sempre più insistenti che parlano di una volontà aziendale di cancellare il salario minimo orario di 5,60 euro per passare al cottimo. Il passaggio al cottimo rischierebbe di creare un aumento ancor più consistente dei ritmi di consegna dei pasti (e della produttività quindi) in una città come Milano dove i rischi per i ciclisti sono oggettivamente abbastanza elevati.
Da segnalare inoltre che i riders non sono considerati dipendente delle loro aziende, ma collaboratori, con tutti i limiti di questa infelice posizione (come del resto erano “collaboratori” i lavoratori dei call center).
Nessuna risposta o segno d’attenzione da parte dell’azienda che, non a caso, ieri ha tenuto chiuso lo “sportello rider” ovvero, citando gli stessi lavoratori, lo sportello che: “…dovrebbe essere lo strumento che l’azienda utilizza per raccogliere osservazioni, criticità, spunti, domande e dubbi che i lavoratori sollevano sulle loro condizione di lavoro, sull’organizzazione del servizio, sul funzionamento del sistema di assegnazione dei turni, ecc. Sarebbe in teoria l’organo preposto alla comunicazione con i fattorini da parte della società”.
Le mobilitazioni dei riders sono iniziate lo scorso Autunno a Torino con lo sciopero Foodora per poi diffondersi in altri luoghi del paese.
Con lo sciopero Amazon di settimana scorsa sono un passaggio dei conflitti che stanno attraversando il “nuovo” mondo del lavoro.
Questo il testo di lancio dell’iniziativa di ieri:
Siamo i lavoratori di Deliveroo, i fattorini in moto e in bicicletta, senza garanzie e tutele che hanno deciso di mobilitarsi per rivendicare i propri diritti.
Una settimana fa abbiamo scritto all’azienda una lettera nella quale chiedevamo un incontro. Ad oggi la società non ci ha ancora risposto e tutto ancora tace. Dal nostro punto di vista questo silenzio è del tutto inaccettabile. Come già spiegato in precedenza, vogliamo parlare con la dirigenza per aprire un tavolo di confronto e discutere le nostre condizioni di lavoro.
Il 31 dicembre tutti i nostri contratti scadranno e al momento non abbiamo alcuna certezza. Dagli uffici amministrativi, nel frattempo, sono tornate a moltiplicarsi le voci sull’introduzione al cottimo, che vedrebbe lo smantellamento del salario minimo garantito di 5,60 € di paga oraria con la sua sostituzione in pagamento a consegna.
Anche se per l’amministratore esecutivo di Deliveroo Italy, noi non siamo lavoratori ma giovani “collaboratori” che consegnano “in autonomia” cibo per i ristoranti al posto di fare fitness in palestra, anche se per Matteo Sarzana magari saremo “rider” che “lavoricchiano” per alzare “solo” qualche euro “divertendosi” quando “sono disponibili” vestendo “tutine sgargianti”, per noi la questione è completamente diversa. Anzi, la pensiamo esattamente al contrario: non importa quante ore facciamo la settimana, ognuno dei corrieri della flotta di Deliveroo è un lavoratore e deve essere riconosciuto e trattato come tale, sia esso un full time o un part time.
Ogni lavoratore ha il diritto di protestare,di non mettersi a disposizione e di far valere le proprie ragioni, cercando di trovare un accordo con il proprio datore di lavoro che soddisfi entrambi le parti.
Per questo abbiamo deciso di organizzare un flash mob davanti alla sede di Deliveroo Italy, per portare le nostre richieste, ancora una volta all’attenzione dell’azienda. Il tutto si svolgerà il 1 dicembre a partire dalle ore 15 a Milano in Via Ettore Ponti 21.
Invitiamo tutti i fattorini di Deliveroo e i nostri colleghi corrieri delle altre compagnie (Foodora, Ubereats, Just Eat, Glovo) a venire nel luogo che indicheremo, per provare ad organizzarci tutti insieme e capire come uscire dal “ricatto” dell’algoritmo, del ranking e delle false partite iva aperte a causa del contratto di prestazione occasionale e del tetto dei 5.000 mila euro.
Chiamamo a raccolta e a sostenerci tutti i lavoratori precari, gli studenti in alternanza scuola-sfruttamento e tutti coloro che sono sensibili alla nostra lotta e alla nostra causa, perché siamo stufi delle reticenze e delle false promesse di chi ci spreme e ci prende in giro tutti i giorni, vogliamo i nostri diritti e li vogliamo adesso.
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