La protesta dei cittadini inglesi: “Bollette alte, non paghiamo più!”
Don’t Pay è una delle numerose proteste contro l’impennata del costo della vita nel Regno Unito.
Avvocati, macchinisti e impiegati delle poste continuano a scioperare per migliorare la retribuzione e le condizioni di vita, come anche infermieri e insegnanti.
La campagna è stata lanciata a giugno, quando in concomitanza di una manifestazione sindacale sono stati distribuiti più di 20 mila volantini. L’obiettivo è far sì che un milione di famiglie cancelli gli addebiti diretti, per indurre il governo a prendere una posizione riguardo l’aumento esponenziale dei prezzi di gas ed energia elettrica, intervenendo sulla decisione dell’Office of Gas and Electricity Markets (Ofgem). Se dovessero riuscirci, spiega il Times, i fornitori potrebbero perdere fino a 1,4 miliardi di sterline durante l’inverno
Nel frattempo, la più ampia campagna sostenuta dai sindacati “Enough is Enough”, chiede una retribuzione più equa su tutta la linea, bollette energetiche più basse, alloggi migliori e tasse più elevate per i ricchi.
Brexit, guerra in Ucraina e aumento dei costi dell’energia sono solo alcune delle cause dell’aumento dell’inflazione in UK e non solo.
Si stima, infatti, che nei prossimi mesi la bolletta di casa supererà le 3’300 sterline all’anno, il picco dovrebbe arrivare poi in gennaio, quando i costi per famiglia diventeranno ancora più salati, fino a 4’200 sterline all’anno.
Un rincaro davvero ingente per le famiglie, tanto è vero che alcuni cittadini, in forma del tutto anonima, hanno deciso di promuovere una marcia di protesta per il prossimo 1° ottobre, data in cui scatterà il nuovo aumento dei prezzi.
La campagna di disobbedienza civile prende il nome di “Don’t Pay UK” e conta quasi 100 mila adesioni.
Sul sito del movimento, gli organizzatori avvertono che bisogna essere consapevoli della propria scelta e pronti ad affrontare le conseguenze che, secondo avvocati e associazioni di beneficienza, potrebbero essere anche legali.
I fornitori potrebbero rivolgersi anche ad agenzie di recupero crediti, vedersi tagliare il servizio o richiedere il pagamento anticipato.
Anche se sul sito, Don’t Pay UK sembra rassicurare “ogni anno solo una decina di famiglie viene disconnessa a causa del mancato pagamento“.
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