LUMe sgomberato, ma non per questo piegato!
“Oh…svegliati e alza il culo dal letto…che stanno sgomberando LUMe!”. Questi i toni perentori e sbrigativi di una delle tante telefonate della primissima mattinata di un caldo fine Luglio con cui si potrebbe iniziare il riassunto della giornata di ieri.
25 Luglio 2017: lo sgombero di LUMe.
Uno sgombero inatteso e proditorio: simile ad un pugno che ti arriva in faccia senza preavviso e che rischia di mandarti subito a tappeto.
E invece, se c’è una cosa chiara dopo la lunga giornata di ieri, è che a tappeto non ci è finito proprio nessuno!
Gli attivisti di LUMe, dopo al botta iniziale, circondati dalla solidarietà di tanti (Lambretta e ZAM in primis) si sono rimessi subito in piedi e rilanciato.
Partecipata l’assemblea aperta del pomeriggio.
Partecipatissima la serata musicale con la piazza che, col passare delle ore, si riempie quasi completamente.
Dicevamo del rilancio.
Si prevede un inizio di Settembre molto denso.
Si inizierà il primo del mese con un assedio culturale sotto Palazzo Marino.
Dal 6 Settembre invece riprenderà la socialità in Piazza San Nazaro, a pochi metri dallo stabile sgomberato.
Gli sgomberi estivi, triste tradizione di qualche decennio fa, sono tornati consuetudine.
Giusto per citarne alcuni basterebbe ricordare l’uno-due dell’Estate 2014: ZAM in Via Santa Croce sgomberato a fine Luglio e Lambretta sgomberato a fine Agosto.
Ma come non pensare anche allo sgombero di ZIP (uno dei pochi spazi, se non l’unico spazio interamente gestito da studenti medi in Europa) dell’anno scorso? Uno sgombero arrivato addirittura il 9 Agosto…a città semideserta.
LUMe nasce l’8 Aprile 2015 quando, un gruppo di studenti occupa uno spazio abbandonato da diversi anni in Vicolo Santa Caterina, a due passi dall’Università Statale di Via Festa del Perdono.
Viene occupata la mitica Osteria della Pergola, ma agli occupanti di svela lo spettacolo mozzafiato di uno spazio dall’altissimo valore artistico lasciato al totale degrado ed abbandono.
Lo scenario è molto simile a quello dell’occupazione di ZAM di Via Santa Croce. Lì, aprendo le finestre si vedeva la Chiesa di Sant’Eustorgio, qui si è di fianco alla Basilica di San Nazaro in Brolo.
Lo stabile di Vicolo Santa Caterina è un vero e proprio pezzo di storia della città di Milano tanto da comparire addirittura nel quattordicesimo capitolo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, quando Renzo, reduce dai tumulti per il pane finisce a bere all’Osteria della Luna Piena:
“-Al pane, – disse Renzo, ad alta voce
e ridendo, – ci ha pensato la provvidenza. –
E tirato fuori il terzo e ultimo di que’ pani
raccolti sotto la croce di san Dionigi,
l’alzò per aria, gridando:
– ecco il pane della provvidenza!
All’esclamazione, molti si voltarono;
e vedendo quel trofeo in aria, uno gridò:
– viva il pane a buon mercato! …”
Una citazione letteraria che gli occupanti hanno deciso di onorare con uno bellissimo murales fuori dallo spazio occupato:
Nel 2015 iniziano subito i lavori di ristrutturazione e in pochissimo tempo nasce una vera e propria alchimia di quelle che ogni tanto (ma non sempre) si creano all’interno degli spazi sociali occupati e autogestiti. Un’alchimia che si emergeva chiaramente ieri nei tanti occhi lucidi di fronte alla celere schierata e agli operai che muravano lo stabile ponendo addirittura del filo spinato sul tetto per scoraggiare qualsiasi tentativo di ri-occupazione.
L’incontro tra giovani attivisti con alle spalle un’esperienza militante da centro sociale, studenti universitari della Statale e non solo, artisti e musicisti crea un clima fecondo allo sviluppo di quello che si potrebbe definire un vero e proprio “popolo di LUMe” che anche ieri sera, nella dura giornata dello sgombero, e perdipiù a fine Luglio, si è schierato con calore a difesa del “suo” spazio.
Nel corso del 2015 LUMe cresce e si sviluppa e con l’attivazione di uno spazio sotterraneo per i concerti (che prende presto il nome di “cripta”) esplode l’esperienza delle serate jazz che ben presto si fanno un nome in tutta Milano e non solo.
Con esse il teatro e mille altre attività che adesso è difficile elencare per quante sono…
Dicevamo che ieri è arrivato lo sgombero.
Inatteso e giustificato in mille modi, l’uno meno convincente dell’altro…
Milano, per l’ennesima volta, non si dimostra capace di mettere a valore quelle esperienze che nascono e si sviluppano dal basso rifiutando con fierezza di farsi omologare dalle logiche di mercato che la fanno padrona nella nostra metropoli.
L’ordine e il decoro sono dunque ristabiliti!
Vicolo Santa Caterina tornerà all’abbandono come tanti altri stabili sgomberati in questi anni, primo tra tutti ZAM di Via Olgiati.
La piazza di ieri ha però dimostrato che LUMe non è vinto né piegato.
Ci si rivede presto!
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[…] un contributo di Milano In Movimento relativo allo sgombero di LUMe, avvenuto nella mattinata del 25 luglio, e sulle iniziative di […]