Non restiamo sul Vago…

A seguito dell’occupazione dello stabile di Via Canzio 4 (un ex-studentato di proprietà della Statale abbandonato da anni) da parte del Lambretta, a inizio settimana, si è assistito a una vera e propria controffensiva mediatica del Rettore dell’Università Statale Gianluigi Vago che attraverso dichiarazioni rilasciate alle agenzie, articoli di giornale e lettere interne all’Università ha attaccato frontalmente l’occupazione sostenendo che esiste un progetto di riqualificazione dello stabile e che gli occupanti sottraggono spazi agli universitari. Ricordiamo che Vago fu lo stesso che tre anni fa richiese l’intervento della Polizia in Università per sgomberare l’esperienza dell’ex-Cuem con cariche e feriti nei corridoi di Via Festa del Perdono. Questa la risposta del Lambretta sul degrado e l’abbandono in cui versava da anni lo stabile dietro Piazzale Loreto. 

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A seguito delle dichiarazioni del Rettore Vago riportate da Repubblica pensiamo sia necessario precisare e chiarire alcuni passaggi che riteniamo essere stati decisamente travisati.

Il Rettore ci accusa tramite una mail inviata ai rappresentanti delle liste studentesche di aver privato le studentesse e gli studenti di una residenza universitaria, scordandosi degli anni di inutilizzo dello spazio di via Canzio e non solo, determinati dalla sua stessa gestione.
Saremmo anche curiosi di conoscere le ragioni per cui il patrimonio edilizio universitario non sia utilizzato, in una città dove il caro affitti si abbatte fortemente anche sugli studenti.

Ci teniamo ad essere molto chiari su questo punto: noi non abbiamo alcuna intenzione di privare gli studenti di alcunché.
Abbiamo sottratto uno spazio all’inutilizzo, e non ci basta la parola di quello stesso Rettore che da un lato millanta di tutelare i diritti degli universitari e dall’altro ha più volte permesso l’ingresso della polizia in assetto antisommossa in università (occasioni in cui alcuni studenti sono stati picchiati e denunciati).
Secondo il Rettore noi siamo di ostacolo per l’inizio dei lavori, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di impedire un’eventuale ristrutturazione. Riteniamo comunque curioso che i fantomatici lavori siano stati annunciati dopo anni di abbandono e inutilizzo dello stabile. Proprio quando abbiamo aperto il vaso di pandora, ricco di inadempienze e malagestione economica! Che coincidenza!

Per noi il diritto all’abitare è di fondamentale importanza e inalienabile: il costo di 450€ per una camera singola, come da listino prezzi delle residenze universitarie, non ci sembra accessibile a tutti e tutte.

Rimandiamo al mittente tutte le accuse. Rivendicando lo spazio non abbiamo leso il diritto di nessuno; abbiamo anzi riaperto uno spazio dedicato agli studenti proprio per gli studenti, dove in maniera gratuita ed autorganizzata possono – come nel precedente spazio di via Cornalia e prima ancora di piazza Ferravilla – riunirsi, concretizzare i loro progetti e organizzare iniziative politiche e culturali.

#piufortidellefiamme
#nonrestiamosulvago

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