Progetto 20k presenta il progetto di solidarietà per l’Estate 2017 a Ventimiglia
Mercoledì 14 Giugno si è svolta a LUMe – Laboratorio Universitario Metropolitano la presentazione del programma estivo di Progetto 20K.
Progetto 20K è un progetto di solidarietà coi migranti che, per la seconda estate consecutiva, metterà in campo una serie di iniziative di appoggio a Ventimiglia, uno degli snodi cruciali dei flussi migratori che stanno attraversando il Mediterraneo in questi primi anni del nuovo millennio.
Lo scopo per l’estate che arriva è, tra gli altri, quello di aprire uno spazio in affitto in centro a Ventimiglia, grazie alla collaborazione con alcune associazioni e organizzazioni presenti sul territorio (MSF, Melting Pot, ASGI, Popoli in Arte). Un info-point che sia un punto di incontro e scambio reciproco e dove chiunque possa ricevere assistenza legale gratuita, ricaricare cellulari, utilizzare computer con una connessione ad internet e trovare persone solidali che credono nella libertà di movimento.
La situazione, rispetto all’estate scorsa, si è evoluta: lo sgombero del campo autogestito, la follia poliziesca di agosto e la continua repressione della solidarietà hanno in parte mutato le condizioni. Si è inoltre creato una sorta di “modello Ventimiglia”, esportato a Como e in altre città italiane; un modello repressivo che prevede da una parte rastrellamenti, deportazioni e trasferimenti forzati, e dall’altra una spietata criminalizzazione della solidarietà, attuata tramite fogli di via, denunce penali, ordinanze restrittive che vietano la distribuzione di cibo.
A Ventimiglia le deportazioni continuano settimanalmente – le mete principali sono Taranto e in generale il sud Italia – alimentando un vero e proprio “giro dell’oca” che vede esseri umani trattati come pacchi postali da spostare a proprio piacimento. Il meccanismo delle deportazioni continua ad essere disumano, inutile e dispendioso. Infatti, chi viene rastrellato e poi deportato impiega solo pochi giorni per tornare a Ventimiglia.
La città è divisa. C’è una parte chiusa ed ostile e una parte silenziosamente solidale che offre un grande supporto materiale, morale e talvolta logistico.
Lo scopo delle autorità, ligie al nuovo dogma del decoro urbano, è spostare i migranti dal centro alla periferia per renderli invisibili e marginalizzarli ulteriormente, producendo un palese sistema di segregazione etnica.
Fondamentale è la necessità di raccogliere aiuti materiali per i migranti. Migranti ai quali, a differenza delle strutture istituzionali, i solidali lasciano la più ampia autonomia nel decidere della loro vita, in un’ottica di autodeterminazione. Importantissimo è quindi dare il supporto più ampio possibile, ma sono poi migranti stessi a decidere se, dove e quando spostarsi.
Intervista ad Andrea di Progetto 20k :
Folle Estate 2016 a Ventimiglia, articoli passati:
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