[DallaRete] Pavia – Comunicato in risposta alle denunce
Il 5 Novembre 2016 la Rete antifascista ha organizzato un presidio in piazzale Ghinaglia per protestare contro il corteo fascista autorizzato dalla Prefettura e dalla Questura.
I fascisti sono stati lasciati liberi di sfilare per le vie del centro con simboli lugubri e in assetto militare, di scorrazzare per la città a fine corteo e di avvicinarsi minacciosamente per assaltare il circolo ARCI Radio aut. Gli antifascisti sono stati accerchiati dalle forze dell’ordine, spinti contro un muro e manganellati, riportando tre feriti. In sostanza è stata la forza pubblica a spingere con la violenza i manifestanti nell’ultimo tratto di Strada Nuova, proprio dove avrebbero dovuto passare i fascisti. Una volta deviato, per forza di cose, il corteo fascista, i poliziotti hanno manganellato senza alcuna ragione e senza alcuna logica tutti i presenti. Successivamente la Questura ha denunciato una cinquantina di antifascisti con 8 gravi ipotesi di reato per un totale massimo di 35 anni di carcere in caso di condanna. Dato il numero di denunciati, verrebbe inflitta una pena complessiva di 1750 anni! Melius abundare quam deficere! Questo atteggiamento dimostra, oltre che un evidente scollamento dalla realtà da parte di soggetti che sembrano vivere sulla luna, una forte volontà di repressione e accanimento nei nostri confronti da parte della Questura che cerca inoltre di coprire goffamente i propri errori nella gestione della piazza. In tutta Italia si assiste sempre più allo sdoganamento di manifestazioni a stampo fascista e alla repressione delle relative proteste, dipingendo gli antifascisti come pericolosi criminali al pari di mafiosi, assassini e stragisti. Le gravi e infondate accuse rivolte agli antifascisti sono pretestuose. Infatti il presidio è stato contraddistinto da una compostezza passiva come difesa dalle cariche per evitare che la situazione si aggravasse. I filmati proveranno la falsità delle accuse; quella sera in piazza c’erano studenti, lavoratori, anziani uniti nella protesta pacifica nelle forme e nelle intenzioni. La nostra lotta per la difesa dei valori della Resistenza continuerà, non saranno queste minacce a fermarci.
Siamo pronti ad inaugurare una serie di iniziative sul territorio per sensibilizzare la popolazione sui temi dell’antifascismo e continueremo a combattere contro qualsiasi tipo di fascismo e di discriminazione. A proposito di ciò attendiamo a breve il regolamento comunale contro la concessione degli spazi comunali alle associazioni fasciste e razziste. Non mancano riferimenti legislativi (legge Scelba e legge Mancino) e sentenze della corte di cassazione del 2011 e 2014 che dichiarano che Casapound e Forza nuova sono organizzazioni di stampo fascista. L’Ordine del giorno approvato il 15 dicembre impegna il Sindaco e la giunta a far fronte a questa emergenza emanando entro 50 giorni il suddetto regolamento. Mancano solo due settimane alla scadenza!
Come Rete Antifascista chiediamo:
– La rimozione della Prefetta, della Questrice e del Questore Vicario
– L’approvazione del regolamento comunale nei tempi previsti
– La chiusura della sede di Casapound in via della Rocchetta
FUORI I FASCISTI DALLA NOSTRA CITTÀ, L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
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