Sulle condanne di Roma, una doverosa rettifica

 

In relazione all’articolo “Devastazione e saccheggio, a Roma un’insperata assoluzione” (https://milanoinmovimento.com/rubriche/giuristi/devastazione-e-saccheggio-a-roma-uninsperata-assoluzione), per correttezza dobbiamo purtroppo rettificare e completare alcune informazioni.
Diciamo purtroppo perché, a differenza di quanto scritto in precedenza, il reato di devastazione e saccheggio, del quale la città di Milano ha già sperimentato una sentenza definitiva per i fatti dell’11 Marzo 2006, sembra ancora una volta, trovare una sostanziale conferma.

E’ dell’8 Febbraio la sentenza d’appello di uno dei procedimenti per i fatti relativi ai fatti di Piazza San Giovanni del 15 Ottobre 2011.
Quel giorno le Forze dell’Ordine attaccarono la piazza finale di un corteo di 300.000 persone con lacrimogeni, idranti e blindati.
La risposta fu di massa e migliaia di persone respinsero per ore gli attacchi degli uomini in divisa.
Restano scolpite nella mente le scene dei caroselli di blindati in stile Celere di Mario Scelba dei “tempi d’oro”.
La complessità sociale scesa in campo quel giorno è stata ridotta dalla Procura di Roma (ma da tante altre procure per altri episodi) a mera “questione criminale” con la ricerca di alcune decine di capri espiatori.

g~0In questa sentenza uno degli imputati, Mirco Tomassetti, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Purtroppo i restati imputati hanno visto le loro pene confermate (seppur diminuite di poco) per i reati di devastazione e saccheggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Le condanne sono relative all’assalto al blindato dei Carabinieri resosi protagonista, insieme ad altri, di pericolosi caroselli in Piazza San Giovanni, nel pomeriggio del 15 Ottobre.
Christian Quatraccioni e Massimiliano Zossolo sono stati condannati a quattro anni e otto mesi. Marco Moscardelli e Mauro Gentile a 5 anni.

Tra loro solo Davide Rosci, sottoposto ad una lunghissima carcerazione preventiva e spostato da un carcere all’altro, si vede riconfermare la pena a sei anni di reclusione. Un trattamento assurdo probabilmente dovuto ai suoi “precedenti specifici” legati alla sua militanza politica. “Precedenti specifici” dai quali è però stato via via assolto…
L’appello ha però accolto l’istanza della difesa che richiedeva per lui i domiciliari.

Il format di “devastazione e saccheggio” resta ancora buono per tutte le stagioni.
Dopo le condanne agli ultras napoletani per il derby con l’Avellino in cui perse la vita Sergio Ercolano di alcuni giorni fa ecco altre condanne.
Con la rabbia nel cuore e più incazzati di prima rettifichiamo il precedente articolo.

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