Tobin Tax….ma non per le banche

downloadMancano 7 giorni alla fine della legislatura e il governo non legittimo Monti fa il regalino di Natale.

Non illudetevi … non è un presente per i bravi bambini e le brave bambine che quest’anno sotto l’albero (se c’ è) non troveranno nulla.

No! E’ un dono per le povere banche.

No, nessuno scherzo.

Vi ricordate quando Monti si riempiva la bocca di frasi vuote che richiamavano l’importanza di affiancare alle misure di austerity altrettanti parametri per le transazioni internazionali?

Ricordate quando agitava la Tobin Tax come zucchero per i nostri palati poveri e amari?

Ma si dai.. la Tobin tax, la tassa che dovrebbe agire sulle transazioni finanziarie come metodo per ricavare soldi anche laddove l’economia reale è inesistente e il denaro ha perso ogni concretezza.

Ebbene, il governo ha cambiato un po’ le regole del gioco, proprio negli ultimi giorni.

La Tobin Tax che si vuole applicare non andrà infatti a tassare le operazioni effettuate da banche o istituti di credito.

In sostanza, quindi, a pagare sarebbero solo gli investitori privati, ossia una minima parte delle transazioni.

Questo grave passaggio che si vuole attuare allontanerà ancora e sempre di più la finanza dall’economia reale, e la Borsa, invece di poter diventare ente per la raccolta di credito, si ridurrà, più di quanto non lo sia già, a essere luogo di spostamenti di denaro inesistente, effimero, irreale.

Non si deve essere esperti in economia per capire che questa manovra è l’ennesima dimostrazione che governi come quello italiano, assoggettati alla Troika, non hanno a cuore il benessere delle persone, lo sviluppo dell’economia reale nella salvaguardia dei beni comuni e della civiltà, la crescita sociale e culturale dei singoli e delle singole.

Lo scopo non è migliorare la qualità della vita.

L’obiettivo è salvare a tutti i costi la situazione a cui siamo arrivati a causa del capitalismo e del liberismo sfrenato e scellerato. L’obiettivo è salvare il sistema fallito, la finanza, le banche.

Stanno lavorando per cambiare l’unica misura per creare, anche se lontanamente, le condizioni per un riavvicinamento della finanza alla realtà e quindi, forse, un’attenzione maggiore per tutte quelle difficoltà che devono affrontare sempre gli stessi: lavoro precario o disoccupazione, una sanità che definirla malata è eufemismo, un sistema scolastico allo scatafascio …

Continuiamo a guardare?

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