Io non lavoro gratis per Expo – la campagna
Andiamo a scuola e all’università tutti i giorni. Tutti i giorni proviamo ad impegnarci nello studio, nel seguire le lezioni, nell’imparare, nel chiedere e cercare cultura.
Tutti i giorni andiamo a scuola con l’obiettivo di iscriverci all’università e avere un buon lavoro dove guadagnare abbastanza per vivere.
Abbiamo le stesse intenzioni che bene o male avevano i nostri genitori.
Le loro intenzioni, però, sono diventate per noi illusioni. Viviamo con l’illusione di avere prima o poi una vita stabile, sappiamo che all’inizio potremmo avere dei problemi, ma poi questo futuro arriverà.
Le nostre sono illusioni perché è lo stesso sistema che si sta affermando ad essere una macchina di vane speranze: la precarietà non è di passaggio, non è un risultato della crisi. La precarietà è strutturale. Questo significa che per reggere il sistema in cui viviamo, dobbiamo essere sfruttati a vita: contratti a progetto, lavori solo a tempo determinato, stage non pagati o pagati una miseria …
Con l’avvento di Expo tutto ciò non solo non migliora, ma peggiora fino a legittimare come tipo di lavoro quello gratuito. Con Expo non sta passando una legislazione sul lavoro eccezionale! Fino al 2017 le norme vigenti in Expo varranno per il territorio nazionale per eventi legati ad esso, e fino a tempo indeterminato gli effetti di questo mega evento si sconteranno nel nuovo decreto Poletti, alias Jobs act.
Questo significa che noi studenti medi saremo reclutati e reclutate oggi per lavorare gratis e domani, e, magari già dall’università, per essere dei precari fatti e finiti e incastrabili a piacimento del sistema.
Nella paese del tasso di disoccupazione giovanile al 46%, nel paese dell’assenza di qualsiasi misura a sostegno del reddito (in Italia manca di fatto un reddito minimo garantito come in quasi tutti i paesi europei), nel paese dove se sei precario devi accettare qualsiasi forma di lavoro perché l’alternativa è restare senza, nel paese dove quindi il lavorare a tempo determinato è un ricatto per la vita, non solo chiedono a precari ed universitari di accettare stage mal pagati, apprendistati che non garantiscono assunzione e contratti determinati rinnovabili al 100%, bensì reclutano anche studenti per svolgere lavori non retribuiti, quegli stessi lavori che servirebbero a molte persone disoccupate per ricevere uno stipendio.
Qualcuno potrebbe pensare che questa sarà un’occasione per fare curriculum, allacciare contatti, imparare qualcosa di nuovo … Non è così!!Si verrà sfruttati e non seguiti se stagisti, non riassunti se apprendisti e si lavorerà gratis per Expo senza alcuna formazione né processo di arricchimento per il corso di studi che si sta seguendo. Non ci saranno grandi possibilità di allacciare contatti proficui per il lavoro futuro perché di fatto si accoglieranno i visitatori imparando un paio di frasi in diverse lingue, non ci sarà insomma nessun beneficio per noi studenti, ma solo per l’evento della corruzione (le inchieste per corruzione, turbativa d’asta e speculazione fanno venire la pelle d’oca se si pensa all’immagine che Expo vuole dare di sé).
Per questo diciamo IO NON LAVORO GRATIS PER EXPO. Perché vogliamo un’istruzione che si basi sullo sviluppo culturale e non sul “saper fare” pochi compiti lavorativi non spendibili in nessun altro campo; perché non possiamo essere dati “in prestito” per alcun lavoro, bensì siamo motore reale di crescita di un sapere laico, libero dalle esigenze di mercato e critico; perché diciamo no alla precarizzazione del nostro futuro fin dalla scuola e dall’università, perché non vogliamo essere i manichini della città vetrina.
Perché quello che serve al mondo della formazione non è privatizzazione o lavoro gratuito, non è il modello Expo, non è la dinamica della meritocrazia a discapito dell’equità. Servono riforme strutturali che migliorino le condizioni di vita di docenti e di noi studenti, servono delle basi culturali forti per affrontare dei veri lavori domani.
Se anche tu pensi che essere sfruttato non sia la giusta moneta per ripagare i tuoi sforzi e quelli di chi sostiene economicamente il tuo studio, se pensi anche tu di non voler essere un numero nella vita, se pensi che, in un periodo di crisi come questo dove lo stato sociale è inesistente, chiedere di lavorare gratis sia un ulteriore schiaffo ….
Aderisci alla campagna FB IO NON LAVORO GRATIS PER EXPO e sostienila in diversi modi:
– con una foto con un cartello con scritto io non lavoro gratis per expo,
– con un video dove lo dici e magari spieghi perché..”io non lavoro gratis per expo, perché…?”
– comunicando informazioni importanti … per esempio se nella tua scuola o università è stato avviato il programma di reclutamento, o se expo ha contattato l’istituto e come..
– partecipando alle riunioni che verranno segnalate nella pagina fb.
Dare un segnale importante è possibile. Fermiamo lo sfruttamento del lavoro gratis.
Contatti:
pagina Fb: io NON lavoro GRATIS per EXPO (https://www.facebook.com/ioNONlavoroGRATISperEXPO)
Mail: iononlavorogratisperexpo@gmail.com
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