Qualche nota su sessismo e destre in Europa (da Rsm & Casc Lambrate)

10353114_601025490031385_8622609116643642824_nSESSISMO: forma di discriminazione tra gli esseri umani basata sul genere sessuale.
E’ legittimo parlare ancora di sessismo femminile, in un paese nel quale l’uguaglianza di genere è sancita secondo l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana? Purtroppo sì.
L’Italia, tra i membri dell’Unione Europea, è infatti uno dei paesi con la minore uguaglianza di genere.
I progressi in questo senso sono scaturiti solamente negli anni ’90 e ’00 dalla necessità di trasporre le direttiva UE (come la direttiva 97/80/CE riguardante la discriminazione).
In Italia, il quadro normativo sull’uguaglianza di genere è rappresentato dal Codice nazionale delle pari opportunità tra donne e uomini, approvato nel 2006, che definisce e vieta le discriminazioni dirette e indirette nei confronti del sesso femminile.
Nonostante ciò, nella comunicazione, nel mondo del lavoro, e nel mondo della politica, il sessismo persiste.
Fattore di gravità rilevante, è la presenza di organizzazioni neofasciste e neonaziste, riconosciute come partiti e rappresentati in Parlamento Europeo, che diffondono ideologie sessiste, e che contribuiscono ad alimentare la strumentalizzazione del ruolo femminile.
“[…] Ti hanno fatto dimenticare le differenze tra uomo e donna, in nome di un’eguaglianza che livella tutto ed elimina ogni diversità.”
Tali sono le espressioni utilizzate da organizzazioni del genere, che, rifacendosi apertamente ai valori del fascismo, non si fanno scrupolo a predicare una discriminazione sessista, rinnegando ciò che dovrebbe essere alla base di una società evoluta.
La loro agibilità politica è purtroppo un dato di fatto, come dimostra l’incontro stabilito per il 28 Gennaio tra il Segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini e l’europarlamentare Marine Le Pen, presidente del partito nazionalista Front National; è in vista di questa data che invitiamo a partecipare alla mobilitazione per opporsi alle ideologie di cui si fanno portavoce.
Riteniamo che tale concezione debba essere contrastata, in quanto riflette un modello di discriminazione, gerarchizzazione e subordinazione, che in una società, che dovrebbe essere improntata su un modello di eguaglianza sancito come valore costituzionale, non dovrebbe avere la possibilità di essere espressa e diffusa.
In difesa dei valori dell’antifascismo, accogliamo princìpi di uguaglianza e libertà riguardanti qualsiasi aspetto dell’individuo e respingiamo perciò tali modelli, che dimostrano l’arretratezza di organizzazioni del genere.

Rete Studenti Milano
CASC Lambrate

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