Una socialità diversa è possibile in questa Milano gentrificata?

Brevi considerazioni sull’iniziativa di ieri in Vetra.

La nostra città non si presta certo all’aggregazione: come tutt* sappiamo, le sue parole d’ordine sono produrre e consumare, due cose che siamo portat* a fare soltanto in mancanza di alternative. Ecco quindi che il Comune s’impegna a privatizzare gli spazi in cui questa aggregazione sarebbe possibile: fa costruire cancelli attorno ai parchi, pone la Polizia a sorveglianza delle piazze e autorizza progetti edili al posto degli spazi verdi; tutto ciò aggravato dall’inaccessibilità dei locali, anch’essi controllati ed estremamente dispendiosi, fuori dalla portata della maggior parte de* giovani.

A questo scenario desolato e privo di incentivi alla socialità, si aggiungono le normative del sistema scolastico: ormai i “15 minuti d’aria” sono relegati alla propria classe, se non, in alcuni casi, al proprio banco, e per compiere un qualsiasi movimento bisogna chiedere il permesso. Pezzo per pezzo, le politiche di questo governo stanno cercando di demolire una fetta importantissima della routine scolastica: quella sociale. Si tratta di una deresponsabilizzazione dell’individuo, al fine di scongiurare il rischio che in futuro egli possa prendere decisioni autonomamente, e quindi al di fuori del sistema di controllo e del consumo.

L’unica possibilità che abbiamo è decidere di riprendere il controllo del nostro tempo e dei nostri spazi poiché sì, una socialità diversa è possibile, ma proprio come abbiamo fatto ieri, dobbiamo essere noi a renderla tale, senza aver paura di andare al di là delle imposizioni.

Rete Student_ Milano

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