Sull’incontro di ieri al CDZ 8 sulle Vie d’Acqua

1526834_194519794069920_439178985_nIl Comitato No Canal, in seguito all’incontro svoltosi ieri 8 Gennaio, presso il Consiglio di Zona 8, con rappresentanti di Expo Spa, Comune di Milano e tecnici della MM, esprime profonda insoddisfazione circa l’esito dello stesso, ravvisando una preoccupante chiusura, quasi ideologica, della controparte, nel voler imporre al territorio, ai parchi e agli abitanti delle zone interessate dall’opera “Via d’Acqua – tratto Sud”, un canale che attraversa, spezzandoli e sfregiandoli (senza alcuna utilità pratica di irrigazione tanto meno di navigabilità) almeno tre parchi urbani (Trenno, Pertini e delle Cave), senza nemmeno tener conto dei vincoli paesaggistici e delle raccomandazioni di Ministero e delle autorità tecniche di vigilanza e controllo (Consiglio superiore lavori pubblici).

La sbandierata disponibilità dei giorni scorsi (dichiarazioni di Lupi, De Cesaris e Sala) si è manifestata in tutta la sua pochezza, “concedendo” al Comitato e alle migliaia di cittadini che rappresenta , la ripiantumazione di una parte dei 270 alberi che verranno abbattuti e dichiarando di voler eventualmente bonificare in corso d’opera i terreni gravemente inquinati solo in stretta prossimità delle aree di scavo e ponendo le bonifiche quasi come un ricatto a fronte della realizzazione del Canale.
Ancor più grave e sconcertante il fatto che non è stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di Italia Nostra di un tracciato alternativo a minor impatto sui parchi interessati e sulle finanze pubbliche, grazie all’utilizzo di percorsi preesistenti e in armonia con territorio e paesaggio.

La gravità di questo atteggiamento di chiusura, che smentisce nei fatti le timidissime aperture politiche dei giorni scorsi, ci costringe a riprendere, a breve, tutte le iniziative di presidio dei cantieri e di mobilitazione popolare che possano bloccare lo scempio in atto. Expo, Comune di Milano e rappresentanti del Governo si assumono la responsabilità di vanificare con arroganza un confronto democratico e costruttivo con il Comitato No Canal e le migliaia di cittadini che rappresenta ad oggi.

Chiediamo la ricostituzione immediata di un tavolo di confronto, che coinvolga chi politicamente può decidere e non solo la parte tecnica o Expo Spa. Se questo non accadrà e non vi sarà immediata convocazione di un nuovo incontro, riprenderemo il presidio e il blocco dei cantieri.

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