Ultime dal fronte No Canal
Nella serata di mercoledì 29 Gennaio presso il Consiglio di Zona 7 di Milano, in via Anselmo da Baggio, si è svolto l’ennesimo tavolo di incontro tra Comune, Expo SPA e i comitati dei cittadini che si oppongono al progetto: No Canal, No Via D’Acqua e Cambia Canale, Comitato Fontanili, Associazione Cava Aurora e Italia Nostra.
Il tavolo, nelle intenzioni di Comune ed Expo, doveva essere ‘tecnico’ ma gli enti preposti non hanno portato quanto richiesto dai cittadini: variante di progetto per il Parco di Trenno, localizzazione dei carotaggi sui terreni effettuati al Parco delle Cave (le sostanze inquinanti in diversi casi superano i limiti previsti per i parchi pubblici, vedi allegato) rendering delle opere a Trenno, Bosco in città e delle numerose opere di servizio al Parco delle Cave, tra cui ciclopiste in cemento, strade di servizio, aree sosta pavimentate e una costruzione in fondo a via Broggini (Baggio).
Gianni Confalonieri delegato alla trattativa dalla Giunta Comunale ed Expo SPA ha dichiarato che: ‘Il progetto può essere modificato solo marginalmente, non certo cambiando il tracciato così come chiesto da Italia Nostra e dai Comitati’. Il consulente di Pisapia ha chiesto nel contempo ai cittadini di: ‘Cessare i blocchi alle ruspe’ che in questi giorni han interessato i tre cantieri attivi in via Caldera (5 Romano) , via Novara e via Broggini (Baggio).
‘Il Comune non è responsabile di quanto succederà d’ora in poi, se i cantieri non ripartiranno’, ha affermato. ‘Modificare il progetto per assecondare le volontà dei cittadini significherebbe non fare l’opera. Si possono trovare al limite delle piccole modifiche al tracciato come fatto sul Parco Trenno”.
La volontà di EXPO SPA e del Comune di Milano di velocizzare i tempi di realizzazione dell’opera chiamata “Via d’Acqua” è esplicita così come la volontà prossima allo zero di mettere in discussione il canale che dovrà congiungere il sito Expo con la Darsena e in seconda battuta il Parco Agricolo Sud.
La disponibilità di fare le bonifiche di aree, specie al Parco delle Cave, che solo leggi e poteri speciali attribuiti all’amministratore delegato Sala potevano far saltare (i parchi sono stati declassati a zone industriali quanto a parametri delle sostanze inquinanti) sarebbe in realtà un atto dovuto e la disponibilità di interrare alcuni metri di canale, un’elemosina, il resto non è in discussione.
Le parole di Confalonieri di ieri sembrano descrivere la realtà appena descritta. Grave è sentire e leggere ancora dichiarazioni pubbliche vorrebbero vendere il progetto “Via d’Acqua” come un opera atta a riqualificare le zone interessate dal passaggio del canale e addirittura opera di grande interesse paesaggistico, così come votato dal Consiglio i zona 7.
Il gioco è stato svelato. Il canale di 22 km di cui si sta parlando non ha nulla a che vedere con il progetto presentato al BIE nel 2007 ovvero quello di realizzare il sogno Leonardiano di una città navigabile. Oggi si parla di un canale di scolo capace di portare due metri cubi di acqua al secondo. Neppure la giustificazione della necessità di acqua per il parco agricolo Sud può stare a galla, i numeri (2 metri cubi al secondo) parlano chiaro.
L’assemblea No Canal ha preso in considerazione e reputa interessanti le modifiche al tracciato proposte per Trenno, così come la disponibilità alle bonifiche e ad aprire un tavolo sul Parco delle Cave, altresì i comitati cittadini non hanno mai sottoscritto nessun accordo (le tavole con la variante di progetto e i nuovi rendering non sono stati ancora portati da Expo SPA al tavolo di trattativa) e hanno rilanciato la necessità di un ragionamento quadro su tutto il progetto.
In sala erano presenti alcune delle associazioni operanti al Parco delle Cave favorevoli all’opera così come ‘Gli amici della Cascina Linterno’ e ‘ l’Associazione degli ‘Arcieri’, entrambe interessate a lavori di rifacimento e ristrutturazione delle loro sedi di proprietà comunale (la cascina Linterno di via Zoia e la sede di via Broggini).
Di fronte alle volontà invariate di Expo S.P.A. la posizione delle cittadine e dei cittadini che giornalmente si mobilitano contro l’opera non cambia, ovvero rimane la necessità di ragionare sull’opera “Via d’Acqua” oltre il percorso del parco Trenno. Le richieste di smettere di bloccare i cantieri non possono essere accettate perché nessun tipo di dialogo può essere preso in considerazione a lavori in corso.
Da notare come nella mattinata di ieri operai della ditta Maltauro hanno cercato di iniziare a lavorare in nuovi cantieri.
Per questo il blocco dei cantieri continua, mentre i comitati chiamano a raccolta tutti i milanesi per un’assemblea cittadina martedì 4 Febbraio alle ore 20.30 presso la biblioteca di Baggio. Dove verranno mostrati foto e video dello scempio in atto, testimonianze orali sugli inquinanti presenti al Parco delle Cave e per valutare assieme quali iniziative intraprendere.
info.nocanal@autistici.org
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