[Blockupy UExpo] Expo, lavoro e reddito
Ci hanno insegnato che il lavoro nobilita l’uomo, che è attraverso il lavoro che si trova la propria realizzazione e soddisfazione. Nel mondo in cui viviamo, il lavoro è invece sinonimo di sfruttamento, sacrifici e privazioni in cambio, se va bene, di qualche misero spicciolo. La costrizione al lavoro per avere accesso a un reddito (e che reddito!) è un dispositivo di controllo e disciplinamento, tanto caro alla cosiddetta “sinistra” quanto ai sindacati, CGIL in testa, che in periodi di crisi e con il rivoluzionario Jobs Act di renziana concezione, si trasforma in ricattabilità totale, auto-sfruttamento e guerra fra gli ultimi, le cui conseguenze lampanti sono l’impoverimento dilagante e la disgregazione dei tessuti sociali.
L’etica lavorista, sulla quale si sono costruiti e si capitalizzano profitti abnormi, ha portato all’identificazione del “fare” con lo scambio di reddito per una prestazione lavorativa nella quale si è assoggettati al volere dell’imprenditore di turno, alla direzione padronale. Il cosa, il perché, il come si produce è imposto dal rapporto di produzione, con i disastri ambientali e sociali sotto gli occhi di tutti.
Per rovesciare questo stato di cose, per sottrarci dal ricatto ormai strutturale della precarietà è necessario cambiare il modo di lavorare, produrre e vivere. E’ necessario riprendere in mano le nostre vite, facendole coincidere con i nostri bisogni e i nostri sogni, autodeterminandole. Ora più che mai è quindi il momento di rilanciare e ricomporre le lotte sulla rivendicazione di Reddito incondizionato per tutt*. Reddito per noi significa non lasciare le battaglie residuali in difesa di un presente sempre più misero, come i referendum per l’abrogazione della modifica dell’articolo 18, sempre più incapaci di riappropriarsi di uno spazio politico di conflitto in cui ridisegnare un futuro che non sia sinonimo di precarietà, povertà e rassegnazione. Il reddito può essere la chiave di volta della ricomposizione sociale parcellizzata da mille tipi diversi di precarietà e può far crescere la consapevolezza che anche in questi momenti di “crisi” la ricchezza esiste e va ridistribuita e collettivizzata.
Reddito è libertà
E la libertà e tutto.
#Redditopertutt* #nofreejobsforexpo
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