Lettera di Paolo Limonta al Questore di Milano: no allo sgombero del Lambretta!
Rendo pubblica la lettera che domani invierò ufficialmente al Questore di Milano Luigi Savina.
Egregio Signor Questore di Milano,
in qualità di responsabile dell’Ufficio Relazioni con la Città del Comune di Milano che, in quanto tale, incontra e dialoga con tutti i cittadini i quali, a livello collettivo e individuale, operano nei e per i quartieri con visioni diverse, ma tutte riconducibili a un
percorso di miglioramento della città
LE CHIEDO UFFICIALMENTEdi non procedere allo sgombero forzoso degli immobili Aler di via Apollodoro occupati dalle ragazze e dai ragazzi del Collettivo Lambretta.
Lo chiedo nonostante sappia benissimo che occupare sia illegale e, oggi, sia anche convinto rappresenti una pratica politicamente sbagliata.
Nonostante questo penso che lo sgombero non si debba eseguire perché ossessivamente richiesto dall’Assessore Regionale alla Casa Domenico Zambetti che in data 3 agosto 2012 scriveva: “… lo sgombero di tali immobili è quindi necessario per il ripristino della legalità…” ed è oggi detenuto in carcere per collusione con la ‘ndragheta e acquisto di voti dalla stessa.
E dal Presidente dell’Aler Loris Zaffra che in data 13 luglio 2012 scriveva una lettera contenenti inequivocabili falsità quali: “… l’intero insediamento delle villette non risultava essere in stato di abbandono e degrado, al contrario tutti gli edifici erano regolarmente abitati da parte di famiglie, uffici Aler di Milano e da un SERT. Nel 2011 Regione Lombardia in collaborazione con Aler Milano ha avviato un progetto di valorizzazione di tali immobili che prevedeva la destinazione degli stessi ad ospitare personalità istituzionali o dell’EXPO…”
Spiace dover constatare che il Presidente dell’Aler non fosse a conoscenza del fatto che nove villette su dodici fossero sfitte da una decina d’anni e che nessuno di coloro che si occupano di EXPO fosse a conoscenza dei suoi fantomatici progetti.
La realtà recita invece che i ragazzi del Collettivo Lambretta hanno occupato immobili fatiscenti, abbandonati al degrado, utilizzati da spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti e li abbiano rivitalizzati con iniziative culturali e sociali apprezzate da tutto il quartiere.
Immobili fatiscenti e abbandonati al degrado che, a migliaia, sono ancora oggi presenti nel patrimonio Aler in tutta la città di Milano.
Io penso che il Collettivo Lambretta dovrà lasciare gli immobili occupati e seguire i percorsi che intraprendono centinaia di Associazioni per ottenere in concessione sedi della Pubblica Amministrazione; percorsi che devono essere sburocratizzati per facilitare l’assegnazione ed è proprio su questo terreno che la nostra Amministrazione si sta muovendo.
Ritengo però che eseguire oggi con l’utilizzo della forza pubblica questo sgombero chiesto da un Assessore attualmente in carcere e dal Presidente dell’Aler attraverso dichiarazioni non veritiere, sia palesemente privo di motivazioni.
Le ragazze e i ragazzi del Collettivo Lambretta stanno gestendo quegli spazi sicuramente meglio di quanto abbia fatto l’Aler nei dieci anni precedenti all’occupazione.
Il loro permanere in quegli immobili, in attesa che si chiarisca la situazione istituzionale della Regione Lombardia, nella consapevolezza che non saranno d’ostacolo qualora si prospettassero reali progetti di utilizzo pubblico di quegli spazi, rappresenterebbe una soluzione ragionevole e, soprattutto, gradita agli abitanti del quartiere.
Nell’augurarle un ottimo lavoro Le porgo i miei più distinti sauti.
LE CHIEDO UFFICIALMENTEdi non procedere allo sgombero forzoso degli immobili Aler di via Apollodoro occupati dalle ragazze e dai ragazzi del Collettivo Lambretta.
Lo chiedo nonostante sappia benissimo che occupare sia illegale e, oggi, sia anche convinto rappresenti una pratica politicamente sbagliata.
Nonostante questo penso che lo sgombero non si debba eseguire perché ossessivamente richiesto dall’Assessore Regionale alla Casa Domenico Zambetti che in data 3 agosto 2012 scriveva: “… lo sgombero di tali immobili è quindi necessario per il ripristino della legalità…” ed è oggi detenuto in carcere per collusione con la ‘ndragheta e acquisto di voti dalla stessa.
E dal Presidente dell’Aler Loris Zaffra che in data 13 luglio 2012 scriveva una lettera contenenti inequivocabili falsità quali: “… l’intero insediamento delle villette non risultava essere in stato di abbandono e degrado, al contrario tutti gli edifici erano regolarmente abitati da parte di famiglie, uffici Aler di Milano e da un SERT. Nel 2011 Regione Lombardia in collaborazione con Aler Milano ha avviato un progetto di valorizzazione di tali immobili che prevedeva la destinazione degli stessi ad ospitare personalità istituzionali o dell’EXPO…”
Spiace dover constatare che il Presidente dell’Aler non fosse a conoscenza del fatto che nove villette su dodici fossero sfitte da una decina d’anni e che nessuno di coloro che si occupano di EXPO fosse a conoscenza dei suoi fantomatici progetti.
La realtà recita invece che i ragazzi del Collettivo Lambretta hanno occupato immobili fatiscenti, abbandonati al degrado, utilizzati da spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti e li abbiano rivitalizzati con iniziative culturali e sociali apprezzate da tutto il quartiere.
Immobili fatiscenti e abbandonati al degrado che, a migliaia, sono ancora oggi presenti nel patrimonio Aler in tutta la città di Milano.
Io penso che il Collettivo Lambretta dovrà lasciare gli immobili occupati e seguire i percorsi che intraprendono centinaia di Associazioni per ottenere in concessione sedi della Pubblica Amministrazione; percorsi che devono essere sburocratizzati per facilitare l’assegnazione ed è proprio su questo terreno che la nostra Amministrazione si sta muovendo.
Ritengo però che eseguire oggi con l’utilizzo della forza pubblica questo sgombero chiesto da un Assessore attualmente in carcere e dal Presidente dell’Aler attraverso dichiarazioni non veritiere, sia palesemente privo di motivazioni.
Le ragazze e i ragazzi del Collettivo Lambretta stanno gestendo quegli spazi sicuramente meglio di quanto abbia fatto l’Aler nei dieci anni precedenti all’occupazione.
Il loro permanere in quegli immobili, in attesa che si chiarisca la situazione istituzionale della Regione Lombardia, nella consapevolezza che non saranno d’ostacolo qualora si prospettassero reali progetti di utilizzo pubblico di quegli spazi, rappresenterebbe una soluzione ragionevole e, soprattutto, gradita agli abitanti del quartiere.
Nell’augurarle un ottimo lavoro Le porgo i miei più distinti sauti.
Paolo Limonta, Responsabile dell’Ufficio Relazioni con la Città del Comune di Milano
[ a seguire il Comunicato del Collettivo Lambretta al riguardo:
Tag:
aler Comune di Milano Lambretta regione lombardia sgombero sraffa Tavolo Spazi zambetti
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