La sconfitta dell’Occidente, un futuro diverso da quello immaginato

La prima recensione di questo 2025 è dedicata a un libro che ha fatto e sta facendo molto discutere. Si tratta di La sconfitta dell’Occidente di Emmanuel Todd. Leggendo questo libro, la prima impressione che si prova è di una scrittura dotta e orientata a capire il vero campo di battaglia di questo secolo con un analisi originale e un punto di vista spesso spiazzante.

La Russia, al momento invasore dell’Ucraina, è rappresentata come una potenza che cerca di difendere la sua area di influenza. L’Ucraina, un paese fallito, è descritta come un’entità foraggiata dall’Occidente e che tenta a fatica di diventare una Nazione.

Tutti i giornali e le televisioni ci raccontano della ferma opposizione dell’Occidente alle pretese russe. Liberali e democratici contro nepotismo e autocrazia. Nella realtà, il significato non ideologico della guerra in atto, rientra nello storico scontro tra potenze; Usa (oligarchia di derivazione liberale) da una parte e Russia (oligarchia di derivazione autoritaria) dall’altra.

Il mondo occidentale, prima dell’avanzata economica e tecnologica della Cina e della Guerra in Ucraina, aveva l’idea di un mondo plastico da poter plasmare sul modello occidentale. Ma la Storia non era finita con il crollo dell’Unione Sovietica e le sue forze, a volte manifeste, a volte misteriose, hanno continuato a fecondare gli avvenimenti successivi fino ad oggi.

Il momento esplosivo delle guerre in atto, deve essere interpretato come la curva della potenza americana che si sta impennando di fronte alle difficoltà di reggere da sola l’ordine mondiale. Non è perciò senza ragione che gli USA, dopo un lungo periodo di osservazione, siano stati costretti a chiedere ai membri della NATO una più attiva partecipazione alle spese militari.

Le potenze dell’Occidente sono soggette a forti tensioni; debito senza controllo, forti disparità economiche e culturali, aumento della povertà, fragilità della classe media e popolazione in calo. Le sanzioni verso la Russia e l’aiuto militare all’Ucraina hanno fatto emergere difficoltà nell’approvvigionamento di gas naturale per molti paesi dell’Eurozona e un notevole aumento dei costi sul mercato del gas. La perdita delle forniture russe chiude un modello di crescita basato sul metano a basso prezzo per la maggior parte dell’Unione Europea.

Dopo il crollo dell’URSS, dovuto ad un’implosione interna del sistema e non ad una sconfitta militare, gli Stati Uniti hanno vissuto un periodo di ebrezza politica che è finita quando hanno scoperto un nemico più temibile nella nuova Cina. Poi l’espansione verso Est, iniziata per inglobare alcuni paesi, ha finito per bussare alle porte dell’immensa forza nucleare della Russia.

Il sabotaggio del Nord Stream 1 e 2 ha mostrato il timore degli Stati Uniti per una ripresa della potenza russa e, nell’ultimo conflitto tra Israele e Hamas (con la quotidiana mattanza del popolo palestinese), sposando completamente la causa israeliana, gli Usa hanno scelto, ancora una volta, di fomentare la violenza e la propagazione della guerra.

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