25 Aprile spezzone studentesco e universitario

L’attuale importanza di un 25 aprile studentesco.

Il 25 aprile del 1945 migliaia di partigiani armati liberarono Milano dalla dittatura nazifascista. 74 anni dopo uno sguardo critico alla situazione politica attuale ci spinge ad una riflessione sulla importanza dei valori della resistenza e al loro rapporto con pratiche di antifascismo.

Lo sdoganamento e la sovraesposizione mediatica delle sigle di estrema-destra ha trascinato il dibattito politico ad una progressiva legittimazione politica dello squadrismo. Uno sdoganamento prima mediatico e poi culturale, che va ad inserire anche il fascismo nella classica logica della dialettica “democratica” e del fisiologico confronto tra opzioni divergenti. Ogni confronto con il neofascismo completa il processo di normalizzazione del neofascismo stesso, lo inserisce nel normale gioco democratico, sposta sempre più avanti quel punto di non ritorno alla fine del quale si sancirà la definitiva accettazione del fascismo come credibile alternativa al liberismo.

Al tempo stesso, ogni sorta di equiparazione fra il concetto (e la prassi) di fascismo e antifascismo dietro la scusa degli opposti estremismi (o delle “vecchie ideologie”), comporta effetti altrettanto deleteri.
Il Partito Democratico, in particolare dalla segreteria Renzi in poi, fautore e vittima della libertà di espressione senza freni, ha subito in questi anni una spinta verso destra anche a causa della sempre maggior tolleranza sociale e mediatica verso certi discorsi e proposte, su cui esso si è vilmente adagiato varando misure securitarie e repressive per fare concorrenza alla destra.

Non si può a questo punto non citare la nuova Lega di Salvini, la cui quotidiana violenza verbale produce effetti reali nella società, costruendo pericoli inesistenti e capri espiatori su cui le persone si scagliano con violenze ed attentati.

La piazza del 25 aprile milanese, la sua componente studentesca è consapevole di tutto questo, le nostre pratiche, le nostre analisi sanno riconoscere e tracciare una linea di demarcazione tra chi ha tradito i valori della resistenza e chi ne porta il peso sulle spalle.

Un piano culturale,un piano mediatico ed un piano politico che ci riportano ad affermare la centralità di scuole ed università nella lotta all’estrema-destra e nella trasformazione della memoria collettiva in pratiche sociali di argine al fascismo. Tornare nelle scuole e nelle università a parlare di antifascismo e di resistenza e trasformare le nostre analisi in pratiche di antifascismo militante.

Spezzone studentesco 25 APRILE ORE 14:00 PALESTRO

LUME – Laboratorio Universitario MEtropolitano

Rete Studenti Milano

Casc Lambrate

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