Covid – La Lombardia tra visite di generali e indagini della magistratura

Nell’ormai lunghissima tragedia della pandemia in Lombardia, due le notizie significative della giornata di ieri.

La prima è la pubblicizzatissima visita del Commissario straordinario per l’emergenza Covid generale Figliuolo nella nostra regione.

La seconda l’ennesima indagine della magistratura milanese sul Presidente lombardo Fontana.

Il generale Figliuolo, nelle sue dichiarazioni pubbliche è stato assai diplomatico e accomodante e, del resto, non poteva che essere così visto che la Lega e Forza Italia sono due soci di maggioranza del Governo Draghi.

Il Commissario straordinario ha chiesto alla Lombardia di rinunciare ai piccoli centri vaccinali diffusi sul territorio centralizzando la gestione in quelli più grossi.

Tra oggi e il 3 aprile, inoltre, dopo la disastrosa gestione di Aria (ennesimo capro espiatorio di una ormai infinita lista) Poste Italiane e quindi una struttura nazionale, subentrerà nella gestione delle prenotazioni per le vaccinazioni. Il tanto vituperato Stato centrale prende il posto della Regione in un ramo fondamentale nella gestione dell’emergenza. Il tutto alla faccia della tanto strombazzata autonomia…  Il portale è già pronto e dovrebbe servire, ma qui il condizionale è d’obbligo, alla prenotazione per tutti coloro che non fanno parte delle categorie deboli. Categorie deboli per le quali, la Lombardia, come testimoniato da recenti inchieste giornalistiche, va ancora a rilento sia per quanto riguarda le prenotazioni che le somministrazioni.

Fontana ha dichiarato che la campagna di massa lombarda dovrebbe partire tra il 13 e il 14 aprile, ma ormai gli annunci roboanti smentiti dai fatti e le promesse disattese sono state talmente tante da dubitare seriamente di credergli.

Il Presidente leghista ieri è stato colpito da una nuova tegola giudiziaria.

Dopo che l’estate scorsa è stato indagato per frode in pubbliche forniture per la vicenda dei camici forniti alla Lombardia dalla società del cognato si è saputo che la Procura di Milano vuole fare chiarezza, attraverso una rogatoria, sui ben 5,3 milioni di euro fatti rientrare in Italia da Fontana con la voluntary disclosure del 2015.

L’esponente leghista ha sempre dichiarato che quei soldi sarebbero stati l’eredità della madre, ma i magistrati, che lo hanno iscritto nel registro degli indagati per autoriciclaggio e false dichiarazioni ritengono che quella somma potrebbe far parte di guadagni non dichiarati al fisco.

Come orami da “tradizione”, ogni settimana in Lombardia assistiamo all’emergere di una o più vicende poco edificanti, il tutto mentre cittadini e cittadine, molti dei quali appartenenti alle famose fasce fragili non ancora vaccinate, continuano a morire. Ieri i decessi sono stati 100.

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