Il Governo Meloni alla guerra contro la lotta per il diritto alla casa

Nuovo capitolo della guerra della destra italiana ai più deboli e ai “difformi”.

Sta diventando lunghissimo e probabilmente diventerà sconfinato l’elenco delle misure del Governo Meloni contro tutti ciò che viene ritenuto non conforme al modello di società tanto caro alla destra italica: una società autoritaria, patriarcale e ipocritamente moralista basata sul capitalismo familista, sulla rendita e sullo sfruttamento del lavoro.

Da settembre abbiamo dunque assistito a una girandola di iniziative legislative contro i grandi capri espiatori da additare di volta in volta a una parte dell’opinione pubblica come “nemico pubblico settimanale”. Andando a memoria la destra ha preso iniziative contro:

-i rave.
-il Reddito di Cittadinanza.
-le ONG che salvano le vite in mare.
-gli anarchici.
-i migranti e gli “scafisti”.
-le famiglie omogenitoriali.

Tutte soggettività “devianti” che turbano i sonni di una parte consistente dell’elettorato meloniano.

La dinamica è ovviamente sempre la stessa: l’introduzione di nuovi articoli nel Codice Penale con un aumento continuo, spropositato e demenziale delle pene.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito all’apertura di un nuovo fronte di combattimento: quello contro coloro che lottano per il diritto alla casa.

Sì, perché se è vero che settimanalmente sentiamo enunciare statistiche su quanto la povertà sia aumentata in Italia, su quanto gli affitti siano alti e su quanto si stia via via allargando una fetta di popolazione che fatica a trovare una casa poi, la ricaduta nel mondo concreto di queste grandi enunciazioni di principio è pari a zero. Anzi meno zero.

Case popolari non se ne costruiscono da decenni. Misure per abbattere il caro-affitti non se ne vedono. Nella sola Milano chi gestisce il patrimonio immobiliare pubblico lascia sfitti migliaia e migliaia di appartamenti.

Ma invece che parlare di questo (temi troppo difficili per essere affrontati!) la destra, con il consueto aiuto dei media compiacenti ormai in tutto e per tutto lanciati nell’imitazione dell’americana Fox News nell’esacerbare le paure e i sentimenti peggiori di una parte dell’elettorato, si inventa la campagna contro i “ladri di case” in una dinamica magistralmente spiegata nel libro “Caccia al nero. Confessioni di un insider della TV populista”.

Ne consegue che per difendere i poveri cittadini minacciati bisogna “spezzare le reni” agli occupanti di case. Ed ecco che, prontamente, Fratelli d’Italia presenta un progetto di legge per appesantire l’articolo 634 del Codice Penale ovvero “Turbativa violenta del possesso di cose immobili” con la previsione di condanne al carcere fino a 9 anni, multe fino a 25mila euro e lo sgombero da effettuarsi entro 48 ore.

Se poi si scava leggermente sotto la patina di retorica tutta “legge e ordine” ecco venire fuori la solita tutela dei grandi interessi immobiliari (tra i maggiori responsabili della corsa folle al rialzo degli affitti) che fanno della rendita la loro legge di vita.

Aspettiamo con curiosità il prossimo capro espiatorio ben sapendo che potrà solo andare peggio.

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