Rezzato (Brescia): grave raid razzista. Svastiche e celtiche contro il bar gestito da Madiha

+++ Martedì 28 gennaio alle ore 18,30, Diritti per tutti, Centro sociale autogestito Magazzino 47 e un gruppo di abitanti di Rezzato convocano un presidio di solidarietà davanti al bar anche per raccogliere fondi con un aperitivo antisessista, antirazzista e antifascista per aiutare Madiha a ripartire +++

Rezzato, hinterland orientale di Brescia, lunedì 27 gennaio, Giornata della Memoria 2020.

Nelle ore in cui si celebrano i 75 anni dalla liberazione del lager nazista di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica, che mostrò al mondo il genocidio perpetrato dai nazisti – con la fattiva complicità degli alleati fascisti -, in Italia si registra una violenta aggressione razzista.

Vetrate sfondate, tende esterne rotte, porte divelte. A terra, sul pavimento, una grande scritta, “negra troia”, con tanto di svastica e croce celtica.

E’ quanto si è trovata davanti, Madiha, la barista italiana di origini marocchine che gestisce il bar “Casablanca” di via Garibaldi, 54 a Rezzato, lungo la strada statale che collega Brescia capoluogo al paese dell’hinterland.

Madiha, che ha 36 anni ed è nata in Italia da genitori arrivati nel Bresciano dal Marocco, è stata svegliata verso le 2 di notte di lunedì 27 gennaio dall’allarme del bar. Una volta arrivata sul posto, ha visto quanto accaduto, con il bar pesantemente colpito dal raid razzista e sessista.

La nostra intervista a Madiha. Ascolta o scarica

La voce di Umberto, di Diritti per Tutti, con l’annuncio dell’aperitivo antirazzista, antifascista e antisessista di martedì 28 gennaio, alle 18.30, a sostegno di Madiha. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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