Soldi ai quartieri, non alla guerra!

Il 31 ottobre, le strade di Milano Sud si sono animate con un corteo che ha voluto lanciare un messaggio chiaro: servono investimenti nei quartieri, non nella guerra. A Stadera e Gratosoglio, due periferie spesso dimenticate, la situazione è critica: immondizia abbandonata, servizi chiusi, case popolari fatiscenti e prezzi delle abitazioni inaccessibili. In questo contesto, la sicurezza non può significare solo Polizia, ma deve tradursi in servizi pubblici, alloggi dignitosi e salari equi.

Il corteo è partito dal parchetto Gianfranco Bianchi con un laboratorio per bambine e bambini sul tema della pace. Un gesto semplice ma potente, soprattutto in un momento in cui l’educazione viene minacciata da decreti che cercano di normalizzare la guerra. Alle 18, la manifestazione ha preso vita tra le vie del quartiere, accolta con entusiasmo da chi vive quei luoghi ogni giorno.

Durante il percorso, sono stati compiuti gesti simbolici forti: una bandiera palestinese è stata calata dal tetto dell’ex Carrefour, oggi simbolo di abbandono urbano, e dal tetto dell’Esselunga sono apparse le parole “Palestina Libera Tuttx”. Questi atti hanno voluto sottolineare il legame tra la lotta palestinese e le battaglie locali per la giustizia sociale.

Il corteo si è concluso a Gratosoglio Autogestita (GTA), spazio che festeggiava dieci anni di attività. Tante realtà del quartiere e collettivi di altre zone di Milano hanno partecipato, dimostrando che le periferie, da nord a sud, condividono le stesse ferite e la stessa voglia di riscatto.

Nonostante la massiccia presenza di Forze dell’Ordine, persino durante le attività per i bambini, la giornata ha mostrato che la comunità non si lascia intimidire. Al contrario, è pronta a continuare a mobilitarsi, a costruire spazi di resistenza e a reclamare il diritto non solo a vite dignitose, ma a vite belle.

ZAM – Zona Autonoma Milano

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