È tutto normale…
A Brugherio, vicino Milano, apre il primo bar Padano doc.
Sull’ingresso un cartello spiega che “è vietato l’ingresso ai romani”. I pochi articoli che parlano di questa iniziativa la trattano con curiosità, al massimo con un po’ di sarcasmo. Una nota di colore, per farci su due battute e sparlarne un po’ tra un “crodino” per le signore e uno “sbagliato” per i maschietti. In fondo c’è chi ha detto e fatto cose ben peggiori e ha governato il paese sino a pochi giorni or sono.
Poi a Torino una ragazza inventa uno stupro per la paura di dire in famiglia che aveva fatto l’amore e i vicini di quartiere per risposta bruciano una cascina dove vivevano i rom, additati come colpevoli del fatto.
Non si fa neanche in tempo a rendersi conto della cosa che a Firenze un militante di Casapound (ma sicuramente ora ci spiegheranno che era con loro solo occasionalmente e che aveva dei disturbi) spara e ammazza due senegalesi (ferendone altri) perchè ambulanti.
Tre cose diverse, tre fatti lontani geograficamente e non solo, diranno i più.
Ma vogliamo dirci le cose come stanno?
Quanti sono i bar, senza arrivare a quello schifo aperto a Brugherio, in cui onesti cittadini benpensanti che lavorano (e pagano le tasse, ovviamente) avranno fatto centomila volte discorsi e chiacchiere che a Torino e Firenze sono diventati realtà?
Quante volte tra un’oliva e una tartina avranno parlato di “bruciare tutti sti zingari di merda” o di “far fuori sti negri del cazzo”?
Perchè queste frasi, questi pensieri, queste malcelate intenzioni irrealizzate solo per pavidità dei più sono luoghi comuni diffusi, sempre più diffusi.
Quando razzismo, sopraffazione del più debole e intolleranza sono programmi di governo gli incendiari di Firenze o l’assassino di Torino sono solo la parte più coerente di quella società. A loro modo coerente. Fanno ciò che tanti pensano e che non hanno il coraggio di realizzare solamente perchè timorosi delle conseguenze.
Vedrete come andrà appena finiranno sotto processo gli arrestati di Torino: “mio figlio è sempre stato un bravo ragazzo, non è possibile abbia fatto nulla di male”… E per lo sparatore di Firenze? “chi l’avrebbe mai detto, è sempre stata una persona tranquilla”.
Innocentismo improbabile misto a incredulità, con un retrogusto di giustificazionismo che non guasta. Perchè semmai il dito verrà puntato contro “quella stronza che s’è inventata tutto”, o magari i più elaborati mentalmente ci spiegheranno “che se non ci fossero tutti sti immigrati (o gli zingari, la frase si presta bene lo stesso) certe cose comunque non succederebbero”.
Perchè loro sono normali. Non hanno nulla di sbagliato. O, al massimo, s’è trattato d’un errore, un’esagerazione, un momento di rabbia da capire, giustificare.
Quelli strani siamo noi.
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