Acteal 16 anni di ferite ancora aperte

zedillo16 anni fa a quest’ora qualcuno si stava preparando a fare una mattanza.
E’ la sera del 22 Dicembre del 1997, nella comunità indigena tzotziles di Acteal, Los Altos Chiapas, si stanno preparando al Natale.
Acteal fa parte del gruppo indigeno Las Abejas. Cristiani pacifisti per la pace e la giustizia sociale e contro il neoliberismo. I Las Abejas nascono nel 1992 e dopo l’inizio della lotta zapatista solidarizzano con i principi dell’EZLN e hanno fatto e fanno tutt’ora percorsi comuni ma in autonomia.
La comunità di Acteal è riunita in preghiera nella piccola chiesa posta ai margini. Arriva un consistente gruppo di paramilitari che inizia a sparare. Gli indigeni scappano. 45 vengono raggiunti e uccisi. Alcune donne sono incinta. Gli assassini aprono loro la pancia con il machete per tirare fuori il feto.

Alcuni riescono a scappare. Scappando raggiungono un appostamento della polizia di stato posto ad alcune centinaia di metri dalla comunità. Chiedono aiuto. La polizia non si muove. Allora continuano la ricerca di aiuto. Vanno nelle comunità vicine. Si radunano un po’ di persone. Decidono di tornare indietro. Trovano nuovamente la polizia che se ne sta andando. Fermano il mezzo e sul mezzo trovano alcuni dei paramilitari che avevano fatto la mattanza.
La mattanza di Acteal ha diverse spiegazioni, diciamo 3:
a- punire il gruppo Las Abejas per avere solidarizzato con l’EZLN
b- punire il gruppo Las Abejas nato come risposta autorganizzata ad una disputa per 140 ettari di terreni comuni
c- creare un clima di paura e tensione nelle comunità non zapatiste per evitare che si legassero a quel movimento e contemporaneamente provacare le comunità zapatiste sperando in una risposta armata dell’EZLN che avrebbe così giustificato, probabilmente, un nuovo intervento dell’esercito messicano con tanto di accettazione delle Nazioni Unite.
Dopo il 22 Dicembre 1997 gli abitanti di Acteal furono cacciati o obbligati ad andarsene per il clima di terrore che si era instaurato. Inizia il fenomeno dei “desplazados”. Gli abitanti di Acteal trovano ospitalità nel municipio autonomo zapatista di San Pedro Polho che dona i campi collettivi per l’ospitalità dei cacciati.
Inizia così anche una crisi umanitaria che congiunge Zapatisti e Las Abejas che si trovano a vivere assieme, difendendosi dai paramilitari e dell’esercito, senza avere campi dove potere lavorare per avere il cibo per sopravvivere.

Per alcuni anni, fino alla prima meta’ degli anni 2000, la Croce Rossa Internazionale ha seguito e appoggiato la situazione di Polho. Ad un certo punto le pressioni del governo messicano hanno fatto si che la CRI se ne andasse rafforzando la crisi umanitaria.
Da quella notte le incursioni paramilitari si sono moltiplicate e hanno colpito direttamente le comunità zapatiste. Sono continuate fino all’inizio degli anni zero di questo secolo e pian piano hanno lasciato spazio alla guerra di bassa intensità che oggi continua a sentirsi e opprimere l’autonomia zapatista.
Dopo 16 anni pian piano i despalzados di Acteal stanno lentamente tornando a casa, ma la crisi umanitaria a Polho permane.

All’inizio di Acteal si vedono un paio di cartelli che dicono che ci si trova in territorio zapatista, significa che alcuni degli abitanti tornando han deciso di estendere i confini di San Pedro Polho anche ad un piccolo pezzo di Acteal, ma Acteal rimane comunità affine al movimento Las Abejas.
Ieri e’ stata inaugurata la nuova chiesa, che sta a lato di quella del massacro, oggi e’ stato fatto un corteo e un atto ufficiale in ricordo di quella tragica notte che vive ancora nell’impunità dei responsabili materiale (paramilitari) e dei mandanti (governo messicano e Partito de la Revolution Istitutional).
Un atto capace di tenere assieme la lotta per la pace e la giustizia per il massacro di Acteal con una forte critica al neoliberismo (con tanto di parallelismo tra la nascita del Trattato di ibero commercio del Nord America, la guerra al narcotraffico usata come scusa per reprimere i movimenti sociali da parte del governo Calderon  e la riforma energetica fatta con la privatizzazione della Pemex voluta dal nuovo governo Piena Nieto) e la vicinanza politica, umana e logistica con la lotta zapatista.
Acteal è una questione molto importante e si lega a strettissimo giro con la storia ventennale della lotta zapatista.

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