L’altalena contro il muro Messico-USA

Per sfidare il muro che divide il confine tra Messico e California una coppia di insegnanti di architettura e design ha progettato un’istallazione artistica, con il fine di superare la distanza fittizia imposta dalla barriera e connettere bambini e adulti dei due Stati.

Il progetto risale al 2009 quindi al periodo presidenziale di Barack Obama, che in quanto a respingimenti e deportazioni non si risparmiò, ma l’altalena rosa sembra opporsi all’idea stessa del muro e quindi a chi lo aveva iniziato, ovvero Bill Clinton. Tuttavia è stata realizzata ora, nel pieno della crisi umanitaria al confine e della politica “tolleranza zero” di cui Trump è diventato il simbolo.

Infatti è recente il via libera che ha ricevuto dalla Corte Suprema, con 5 voti favorevoli e 4 contrari, per trasferire 2,5 miliardi di dollari dal Dipartimento della Difesa e adibirli alla costruzione di altri 160,9 kilometri di muro. Per la sua politica in ambito migratorio sarebbe un successo, insieme all’accordo con il Guatemala, raggiunto a suon di minacce di sanzioni commerciali, che prevede di presentare anticipatamente nel paese d’origine la richiesta di asilo. I 3.000 km che dall’Atlantico al Pacifico separano la frontiera tra Messico e Stati Uniti vedranno dunque un nuovo pezzo di cemento.

Ronald Rael e Virginia San Fratello ora assistono al successo della loro “teeter totter wall”, bambini e adulti giocano insieme, lo scambio umano ed emotivo è alto. Il dondolo mostra l’importanza di ciascuno per arrivare più in alto e mantenere l’equilibrio. Uno degli obiettivi è mostrare quanto le azioni da un lato del confine influenzino gli avvenimenti dall’altra parte.

Finora abbiamo spesso assistito alle conseguenze del saccheggio di un pezzo di mondo, ma anche chi cerca di trincerarsi dietro costose barriere è esposto ai rischi e gli squilibri del sistema. Le conseguenze sono amare per tutti e non esiste modo per garantirsi da soli il proprio equilibrio.

 

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